Lewis Hamilton non si dà pace: il giorno dopo il Gran Premio del Belgio non ha ancora sbollito la rabbia per la “non-gara” di Spa
Non riesce proprio a farsene una ragione, Lewis Hamilton. A ventiquattr’ore dal Gran Premio del Belgio che non c’è stato, il campione del mondo in carica non si rassegna ancora alla figuraccia di cui si è reso protagonista l’intero mondo della Formula 1.
Anzi, rincara la dose: dopo le dichiarazioni di fuoco rese ieri ai microfoni dei giornalisti a caldo, nel paddock di Spa-Francorchamps, è tornato a far sentire tutto il suo dissenso, utilizzando parole piuttosto pesanti, in una storia pubblicata sul suo canale ufficiale di Instagram.
“Oggi è stata una farsa e gli unici a perdere sono stati gli spettatori, che hanno pagato bei soldi per vederci correre”, ha scritto l’anglo-caraibico. “Ovviamente non possiamo farci nulla con il meteo, ma abbiamo delle strumentazioni sofisticate che possono prevedere che cosa succederà ed era chiaro che il meteo non sarebbe migliorato”.
Il portacolori della Mercedes insiste che, invece di percorrere le due tornate neutralizzate che hanno permesso di convalidare la gara e quindi di assegnare la metà dei punti ai piloti, la Federazione avrebbe dovuto solo cancellare il GP.
“Siamo stati mandati in pista per un motivo, uno solo”, insiste. “Due giri dietro alla safety car, che non hanno dato alcuna possibilità di guadagnare o perdere posizioni, né di intrattenere i tifosi: questa non è una corsa. Avremmo semplicemente dovuto chiudere tutto, non esporre i piloti a un rischio e, cosa più importante, rimborsare i tifosi che sono il cuore del nostro sport”.
Più che per i fan, tuttavia, viene il legittimo sospetto che Hamilton sia piuttosto infuriato per la mezza vittoria, quantomeno sotto il profilo del punteggio, attribuita al suo diretto rivale nella corsa al titolo, Max Verstappen. Che ha eroso quasi completamente il suo margine in classifica, ora ridotto ad appena tre punti di vantaggio.
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