Hamilton e Vettel sono stati tra i piloti più critici in Belgio, affermando che le scelte della Fia siano state prese per motivi economici
Dopo la pioggia di acqua sul circuito di Spa-Francorchamps, è arrivata quella di critiche. Che ha travolto la Federazione internazionale dell’automobile, per via della sua gestione del Gran Premio del Belgio sotto il diluvio.
La direzione gara, infatti, ha scelto di far percorrere solo due giri sotto safety car: appena il numero sufficiente per dichiarare valida la gara e quindi assegnare i punti (anche se solo a metà). Sebbene, di fatto, la corsa non ci sia proprio stata e i risultati finali siano stati quelli delle qualifiche.
Le stilettate di Sebastian Vettel
Una decisione che non è piaciuta a molti diretti interessati, alcuni dei quali non hanno mancato di farlo sapere in maniera piuttosto decisa al direttore di gara Michael Masi. Uno di questi è stato Sebastian Vettel, che già a caldo ha reagito sarcasticamente via radio quando è giunta la notizia della ripartenza alle spalle della vettura di sicurezza.
“Che cosa è cambiato adesso?”, ha affondato il quattro volte campione del mondo. “Immagino che a fare la differenza siano stati i soldi delle tv”. Dal muretto dei box il suo ingegnere di pista ha ribattuto: “Il direttore di gara sarà contento di sentire i tuoi commenti”. E Vettel ha rincarato la dose: “Beh, non posso pagarlo altrettanto quanto le televisioni”.
Seb’s radio letting him know the race would restart behind the safety car.
“what’s the difference now? nothing. i guess the tv money is the difference”
“race director is happy to hear your comments” “well i can’t pay him the same amount as the tv guys” #vettel #BelgianGP pic.twitter.com/rdbr01k5T6— lorena h (@LoreHdz) August 29, 2021
Hamilton attacca e il direttore di gara si difende
Che a pesare sia stata soprattutto la componente economica, del resto, lo sostiene anche Hamilton, il quale ha dovuto subire una mezza vittoria del suo diretto rivale nella corsa al titolo, Max Verstappen, che si è riavvicinato a soli tre punti da lui in classifica mondiale.
“Credo che oggi lo sport abbia preso una decisione sbagliata”, ha sostenuto l’anglo-caraibico. “Hanno vinto i soldi, è stata tutta una questione d’interessi. Tutti ci hanno guadagnato e spero che ci guadagnino anche i tifosi: non devono pagare per quello che hanno visto”.
Michael Masi, dal canto suo, ha cercato di difendere così la sua posizione: “Purtroppo in questa occasione non abbiamo potuto percorrere la distanza completa di gara”, ha spiegato ai microfoni di Sky Sports Inghilterra. “Abbiamo dato l’indicazione di fermare il conto alla rovescia per valutare le condizioni. Le previsioni sembravano indicare una finestra che volevamo sfruttare per correre, ma il meteo ha avuto nuovamente la meglio su di noi”.
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