Aleix Espargarò rivive i momenti del podio a Silverstone. Una grande emozione che premia il duro lavoro degli anni precedenti.
Aleix Espargarò rivive lo storico momento del primo podio con Aprilia raggiunto a Silverstone. Una gara da incorniciare in cui ha dovuto a lungo duellare con suo fratello Pol, con Pecco Bagnaia e infine con Jack Miller. All’ultimo giro l’australiano rischiava di rovinargli la festa, ma il pilota di Granollers non ha mollato e risposto colpo su colpo. “Quando ho passato Pol c’era un distacco da Fabio, ho provato a prenderlo, ma non ci sono riuscito e mi sono concentrato a stare dietro a Rins e a preservare la gomma. Sapevo che Miller ci avrebbe provato, ma ho risparmiato la gomma solo per quello, per lottare all’ultimo giro e avere trazione. È stato intelligente, un podio che ci meritavamo già da diverse gare”.
Dalle difficoltà alla gioia
Durante la gara Aleix Espargarò ha dovuto fare i conti con un piccolo guasto che fortunatamente è subito rientrato: “Lo stiamo analizzando, la moto si è fermata completamente, pensavo fosse la pompa della benzina che ci ha già dato qualche problema quest’anno. Il motore ha fatto il vuoto e non andava, credo di aver perso un anno di vita in quel momento. Poi il motore ha ripreso a funzionare e sono riuscito a sorpassare subito Pecco e mio fratello, ma era troppo tardi per seguire Fabio”.
Un podio che regala il sorriso ad Aleix e all’Aprilia, reduci da alcune stagioni davvero difficili, in cui l’alfiere catalano aveva persino pensato di abbandonare la carriera. “Quando è arrivato Massimo Rivola abbiamo cambiato molto il modo di lavorare, sono arrivati nuovi ingegneri, l’Aprilia ha investito molto di più e questo si vede ora. Sono entusiasta di continuare a essere il portabandiera di questo progetto, sono stati anni difficili. Quando ho detto che stavo pensando di andare in pensione non era una minaccia, ci ho pensato molto con Laura, con Albert (manager), con la mia gente, perché essere qui è un privilegio e devi godertelo. Se non sei contento poi mi dedico ai miei ristoranti, alla bici o vado a lavorare ovunque. Ma non poteva andare avanti così”.