Michelin sotto tiro dopo la pausa estiva. I piloti si lamentano della qualità delle gomme, ma Piero Taramasso si difende.
Dopo la pausa estiva il fornitore unico Michelin ha subito diverse critiche dai piloti, sia nel doppio round austriaco che nel week-end di Silverstone. Specialmente nel Gran Premio di Gran Bretagna si sono sollevate più richieste di controlli nei confronti dell’azienda francese, da Pecco Bagnaia a Miguel Oliveira, fino a Taka Nakagami e Joan Mir e altri ancora. Con Fabio Quartararo al comando del Mondiale bisogna fare in fretta a dare spiegazioni, dal momento che nel paddock iniziano a sollevarsi le teorie più astruse.
Durante i due appuntamenti al Red Bull Ring, Oliveira, Martin, Bagnaia, Marc Marquez e Valentino Rossi sono stati piuttosto critici sul comportamento delle gomme di Clermont. In Inghilterra la lista degli scontenti si è ulteriormente allungata e Pecco Bagnaia ha chiesto pubblicamente, ai microfoni di Sky Sport MotoGP, di avere delucidazioni in merito al calo improvviso della sua gomma posteriore dopo pochi giri dal via. Quella stessa mescola con cui dalle libere del venerdì fino alle qualifiche aveva ottenuto ottimi risultati.
La prima risposta di Taramasso
Per tutti non si trattava di una scelta sbagliata di strategia, quanto del calo qualitativo del loro pneumatico. Piero Taramasso non si sente sotto attacco: la Michelin sta lavorando bene e l’assegnazione casuale delle gomme non permette teorie di favoreggiamento nei confronti di Fabio Quartararo. La gara di domenica è stata la prima con la carcassa lanciata la scorsa stagione su questo circuito. “Abbiamo tutti i mezzi necessari per capire cosa sta causando questi cambiamenti repentini e per ritrovare un buon livello di competizione, senza lamentele da parte dei piloti”, ha detto il manager di origine italiana a Motorsport.com.
Inoltre mai come mai successo da circa 50 anni, sei case costruttrici si sono ritrovate nelle prime sei posizioni. Piero Taramasso fa leva anche su questo dato di fatto: “Non è legato a una moto in particolare, perché sei marchi diversi erano tra i primi 6”. Ma assicura che verranno analizzati i dati e sarà data una risposta esaustiva a team e piloti.
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