Kimi Raikkonen è convinto della sua decisione di ritirarsi. Non ha nessun rimpianto guardandosi indietro e non ha programmi per il futuro
“Il piano iniziale era quello di ritirarmi prima dei 30 anni, non ha funzionato”. Il serioso e impassibile Kimi Raikkonen si concede perfino una battuta, ora che è giunto il momento di congedarsi dalla Formula 1. Dopo diciannove anni e quasi 350 Gran Premi disputati, più di chiunque altro.
Nessun ripensamento, nessun rimorso, nessun timore di come sarà la sua vita senza più un volante nelle mani. Iceman ha preso la sua scelta, in effetti già da parecchi mesi, e lo ha fatto in modo convinto e definitivo. Proprio come ad ogni svolta della propria carriera.
“Alla fine non è stata una decisione difficile da prendere, sono in ballo da tanto, semplicemente era il momento giusto”, svela nella conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio d’Olanda. “Ci pensavo da un po’ ormai e intorno allo scorso Natale ho maturato questa scelta, è stata una mia decisione. Non ho nessun rimpianto, ho vissuto una bella carriera, sono felice di ciò che ho ottenuto, di quello che ho vinto, del Mondiale, del mio periodo in Ferrari. Ma anche delle volte in cui sono andato solo vicino al titolo, non cambierei nulla davvero. Ho fatto quello che volevo, e l’ho fatto tutto ‘my way’, a modo mio”.
Cosa farà dopo, Raikkonen? “Non lo so”
Per l’avvenire Kimi non ha ancora piani: “Non so cosa farò dopo, non voglio avere un calendario con scadenze programmate di volta in volta. L’ho avuto per una ventina d’anni, tra F1 e rally: questo è uno dei motivi per cui ho voluto voltare pagina. Ora di sicuro voglio rilassarmi, godermi il tempo libero, fare altro. Ne sono felice La vita non è solo corse, mi dedicherò alla famiglia, ma non ho fretta. Ai miei prossimi impegni futuri ancora non ho pensato. Ci saranno delle opportunità e le valuterò man mano, non sono interessato a pensarci al momento. Chissà, forse farò qualche gara o forse no. Non lo so proprio”.
Potrebbe esserci qualche altro impegno automobilistico, nel domani del finlandese, ma di certo ci saranno i suoi cari, che finalmente occuperanno la parte principale della sua esistenza. “Per fortuna la F1 non è mai stata tutta la mia vita”, ribadisce. “Ne ha occupato una grossa parte, certo, ma ora volto pagina. Già di mio ho vissuto molto all’esterno del circus, facendo le cose normali e penso che questo mi abbia aiutato molto. Non voglio più che gli impegni della Formula 1 condizionino la mia vita. Adesso mi concentrerò soltanto sulla mia famiglia: ad esempio a portare i figli a scuola”.
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