Valtteri Bottas si ribella agli ordini di scuderia della Mercedes e ostacola la corsa al Mondiale di Lewis Hamilton. Wolff non la prende bene
Anche le seconde guide, nel loro piccolo, si inc***ano. Viene spontaneo parafrasare il noto libro umoristico di Gino e Michele per descrivere l’incidente diplomatico scoppiato domenica, nel corso del Gran Premio d’Olanda, all’interno del box della Mercedes.
Evidentemente, Valtteri Bottas si deve essere stufato di venire sempre sacrificato per agevolare la corsa al titolo iridato del suo capitano Lewis Hamilton. Tanto più che ha ormai subodorato che il suo contratto non verrà rinnovato per il prossimo anno e che a prendere il suo posto sarà il giovane George Russell.
Dunque, ad un certo punto avrà deciso di ribellarsi agli ordini di scuderia. E lo ha fatto proprio nel momento peggiore per la Freccia nera: sul finale della gara di Zandvoort, quella di casa per il diretto rivale Max Verstappen, che ha dominato il weekend in lungo e in largo.
Bottas rischia di soffiare un punto a Hamilton
A quattro giri dalla fine, ormai messo in ghiaccio il terzo gradino del podio, il finlandese è rientrato ai box per montare un nuovo treno di gomme morbide. E, tornato in pista, ha iniziato a spingere come un dannato, tanto da far segnare intertempi record nei primi due settori.
Un grosso problema per la sua scuderia, perché fino a quel momento il giro più veloce (e il relativo punto in classifica mondiale) era nelle mani proprio di Hamilton. E si trattava di una lunghezza importante per limitare i danni inflitti dalla Red Bull, destinata a tornare in vetta alla graduatoria.
Per questo motivo, dal muretto è giunto un messaggio radio inequivocabile all’indirizzo di Bottas: “Alza il piede, per favore abortisci il tentativo di staccare il giro più veloce”. Valtteri il gesto di rallentare lo ha anche fatto, in uscita dall’ultima curva, ma il miglior tempo lo ha stabilito comunque. “Stavo solo giocando un po’”, ha minimizzato il finnico, difendendosi. Eppure nel box Mercedes, immaginiamo, si saranno vissuti attimi di caos.
Il boss Mercedes promette chiarimenti
Immediatamente anche Hamilton è stato richiamato in pit lane, ha sostituito gli pneumatici ed è tornato a sua volta sul circuito per migliorare ulteriormente il crono di riferimento. E ce l’ha anche fatta, proprio nel penultimo passaggio, evitando di aggravare così la disfatta per il suo team nei Paesi Bassi.
Il pericolo, insomma, è scampato, ma l’insubordinazione di Bottas rimane. E avrà conseguenze: “Ne parleremo, ma in modo amichevole e professionale”, promette il team principal Toto Wolff. “Valtteri è stato un po’ sfacciato, ma lo comprendo. Deve sentirsi frustrato, perché la lotta per il campionato è così serrata che gli chiediamo sempre dei sacrifici. Stavolta Lewis avrebbe potuto perdere un punto e non sarebbe stato giusto, ma alla fine lo ha ottenuto, quindi tutto bene”. Almeno, a microfoni accesi. Ma, dietro le quinte, chissà che cosa si saranno detti, con toni, supponiamo, molto meno comprensivi…
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