Yamaha arrabbiata con Kawasaki dopo la protesta che ha portato alla sanzione di Razgatlioglu. Un’analisi di quanto è successo a Magny-Cours.
Il round Superbike in Francia è terminato tra le polemiche. Dopo Gara 2, infatti, è arrivata a sorpresa una penalità per Toprak Razgatlioglu. Essa ha riguardato, però, la Superpole Race corsa alle 11.
Il pilota turco ha vinto la manche sprint, ma si è visto retrocedere di una posizione per essere finito sul verde fuori dalla pista nel corso dell’ultimo giro, mentre lottava con Jonathan Rea. Di conseguenza ha perso la vittoria e alcuni punti, facendo scendere il vantaggio sul rivale da +13 a +7 nella classifica generale.
Il provvedimento degli stewards è arrivato dopo un ricorso presentato dalla Kawasaki, probabilmente in seguito a una segnalazione fatta dallo stesso Rea al suo team al termine della Superpole Race. Il profilo Twitter ufficiale del WorldSBK ha immortalato il momento nel quale il pilota nord-irlandese ha segnalato l’accaduto al suo capo-tecnico Pere Riba.
La cosa incredibile è che il comunicato ufficiale della sanzione a Razgatlioglu sia arrivata alle 15:33, dunque diverse ore dopo la disputa della gara sprint e addirittura dopo che la seconda manche era già conclusa. Tempistica assurda, come è assurdo che della manovra di Toprak non si fosse accorto nessuno tranne Rea e i suoi uomini. Infatti, la vittoria del turco è stata inizialmente convalidata normalmente senza che vi fosse alcun dubbio. Cosa faceva chi è ingaggiato appositamente per guardare ciò che avviene durante le gare?
È vero che Razgatlioglu è finito sul verde di poco, ma quel poco si nota dai video e non è accettabile che in un Mondiale si verifichino episodi del genere. L’episodio andava visto e valutato immediatamente, evitando che il pilota Yamaha festeggiasse una vittoria che gli sarebbe stata tolta ben quattro ore dopo.
Al netto degli elementi appena citati, va comunque detto che la penalità inflitta a Toprak è corretta. Il regolamento parla in modo chiaro e non è rilevante se finendo sul verde abbia preso o no un vantaggio su Rea. Nelle gare abbiamo già visto altri casi del genere e ormai la regola dovrebbe essere nota a tutti, seppur non siano mancate delle polemiche.
Si può condividere o no il regolamento, però è questo e vale per tutti. C’è chi invoca il ritorno dell’erba o della ghiaia nei punti dove ora vediamo l’asfalto dipinto di verde, però difficilmente si tornerà indietro. Ci sono anche ragioni di sicurezza. Tocca ai piloti prestare attenzione.
Yamaha è molto risentita verso Kawasaki per la protesta fatta, la speranza è che tra Razgatlioglu e Rea la battaglia prosegua all’insegna del rispetto come è successo finora, senza condizionamenti per le tensioni avute a Magny-Cours. Per fortuna c’è una breve pausa prima dell’appuntamento a Barcellona del 17-19 settembre.
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