Jorge Lorenzo ha parlato della MotoGP di oggi, del caso Vinales e anche della Ducati che non vince il titolo. E non vuole fare come Rossi.
Jorge Lorenzo ha detto addio alle corse e si sta godendo la vita, giustamente. Non gli sarebbe dispiaciuto continuare a fare il tester, ma la trattativa con Aprilia nel 2020 non è andata in porto.
Il cinque volte campione del mondo si sta dedicando a tutt’altro rispetto alle gare, anche se non manca talvolta di commentare ciò che avviene in MotoGP. Non a caso, a creato un canale YouTube tramite il quale pubblica video in cui esprime la sua opinione sui gran premi. Però non ha interesse a essere nel paddock o a fare altro che riguardi il Motomondiale.
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Jorge Lorenzo parla della MotoGP
Jorge Lorenzo in un’intervista a Sky Sport MotoGP fa un confronto tra quelli che erano i suoi tempi d’oro in top class e lo scenario attuale: «Io ero me stesso, la cosa bella è vedere sportivi che non si fanno condizionare o che copiano il carattere di altri. Stoner, Pedrosa, Rossi, Marquez e io avevamo tutti una grande personalità, mentre è più difficile vederla nei giovani, forse non siamo ancora abituati».
Il maiorchino è stato interpellato pure sulla vicenda che ha visto Maverick Vinales dire addio a Yamaha con largo anticipo rispetto all’originaria scadenza del contratto: «Non mi aspettavo rompessero il contratto. Maverick all’arrivo in Yamaha vinse subito, poi perse competitività e questo è strano. Avere un compagno come Fabio è difficile a livello mentale. Il passaggio in Aprilia è un rischio, ma lo era anche restare in Yamaha».
Si parla anche di Ducati, casa per la quale ha corso due stagioni e che non vince il titolo piloti dal 2007: «Ci sono piloti forti come Bagnaia, Miller, Zarco e Martin. Ma c’è qualcuno che impedisce sempre a Ducati di vincere il mondiale, prima era Marquez e adesso Quartararo. Spero lo vincano, per Dall’Igna e tutte le persone che lavorano lì».
Lorenzo ha grande stima di Valentino Rossi, ma dalle sue parole si intende chiaramente che non intende imitare la sua decisione di creare un team che corra nel Motomondiale: «Mi piace svegliarmi al mattino senza mettere la sveglia, senza avere preoccupazioni e obblighi dopo 30 anni di assoluto sacrificio. Sono super fortunato per la mia vita».