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Formula 1

Così iniziò lo scontro Leclerc-Verstappen: “Quella volta lo buttai fuori pista”

Published by
Fabrizio Corgnati

La rivalità tra Max Verstappen e Charles Leclerc nasce da molti anni fa: quando i due erano poco più che bambini e finirono ai ferri corti

Max Verstappen e Charles Leclerc (Foto Sebastien Nogier – Pool/Getty Images)

Una rivalità che viene da lontano, quella tra Charles Leclerc e Max Verstappen. Da molto lontano. Per la precisione, da quando gli attuali piloti di Ferrari e Red Bull in Formula 1 erano poco più che bambini. E si scambiavano le prime ruotate in pista sui kart.

Era il 2012, i due avevano appena quindici anni, eppure si stavano già giocando un titolo continentale: quello della Wsk Euro Series. Manco a dirlo, avevano messo subito in luce di che pasta erano fatti, tanto da inserirsi prepotentemente nella lotta per la vittoria.

Ma ci fu un episodio, tra gli altri, che accese la scintilla dello scontro tra i due. Una vicenda che oggi, a quasi dieci anni di distanza, lo stesso Leclerc ha ricostruito, rispondendo ad una precisa domanda del giornalista della televisione olandese Ziggo Sport a margine dell’ultimo Gran Premio di Zandvoort.

Il primo duello tra Leclerc e Verstappen

“Allora, ecco come è andata”, ha raccontato. “Pioveva, lui era davanti e io ero secondo, eravamo abbastanza distaccati dal resto del gruppo e io volevo trovare un modo per superarlo. Alla curva successiva lui mi ha completamente distrutto e io mi sono ritrovato più o meno settimo, da lì ho recuperato e sono tornato secondo”.

Ma è stato dopo il traguardo che il monegasco ha voluto restituire pan per focaccia al suo coetaneo: “Me lo ricorderò per tutta la vita”, prosegue il Piccolo principe. “A fine gara lo affianco sulla destra, lo guardo e gli faccio segno come per dire: ‘Ma che cosa diavolo hai fatto?’. Lui si gira per guardarmi, ci tocchiamo leggermente e lui prende la striscia bianca. Essendoci bagnato, finisce dentro un’enorme pozzanghera. Era inzuppato, l’acqua gli arrivava ai fianchi o qualcosa del genere”.

Chi l’avrebbe mai detto che, un decennio più tardi, quei due ragazzini ribelli si sarebbero ritrovati a contendersi le vittorie più importanti nel mondo dell’automobilismo?

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Fabrizio Corgnati

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