La pista del Gran Premio di Aragon per Valentino Rossi è una delle più ostiche. E anche quest’anno lo sta dimostrando
Quella tra Valentino Rossi e la pista del Motorland di Alcaniz è la storia di un amore mai nato. Da queste parti il Dottore non si è mai trovato a suo agio, tanto che persino il suo ricco palmares langue, al capitolo Gran Premio di Aragona.
“Questa è una pista storicamente molto difficile, sia per la Yamaha, sia per me”, ha commentato ai microfoni di Sky Sport. “È una di quelle in cui ho fatto più fatica nel corso della mia carriera, per fortuna è arrivata tardi nel calendario e ci ho corso poco. Solo un paio di volte arrivai sul podio, ma non ci ho mai vinto. Di base non mi piacciono le piste in cui vado piano…”.
Anche una scivolata al mattino
Anche questa edizione non sembra far eccezione, visto che il venerdì di prove libere si è concluso appena al diciannovesimo posto per il fenomeno di Tavullia. Macchiato anche da una caduta nel turno inaugurale.
“Sto facendo fatica a guidare”, racconta il nove volte campione del mondo. “In mattinata ho commesso pure un errore, frenando sulla riga bianca e scivolando: i meccanici hanno ricostruito la moto, ma io devo migliorare ancora. Nel pomeriggio ho provato delle soluzioni nuove ed è andata un po’ meglio, ma non è che sono veloce”.
Valentino Rossi: “Ci sarà da soffrire”
Valentino Rossi, dunque, non si fa illusioni. Sarà un fine settimana tutto all’inseguimento, a meno che non riesca a trovare il bandolo della matassa con l’usura delle coperture.
“Bisognerà soffrire”, premette. “L’aderenza migliorerà e speriamo di farlo anche noi. Stiamo lavorando per cercare di far durare al meglio le gomme, che qui fanno sempre la differenza: questa è una pista in cui c’è molto degrado alla posteriore, ma che non ha tanta aderenza. Dobbiamo sforzarci per fare qualcosa, essere più gentili con lo pneumatico dietro, perché soffriamo tanto e faccio fatica a farlo girare. Cercherò di usare la dura, anche se con la morbida la moto va molto meglio. Mi servirebbe una soft nuova ogni tre giri!”.
LEGGI ANCHE —> Marquez-Crutchlow, lampi di classe ad Aragon. Si rivede Miller: l’analisi