Joan Mir ad Aragon si gioca l’ultima chance di difendere il titolo mondiale. Carattere riservato, al momento non vuole avere figli.
21° crono nella combinata del venerdì, ma è un risultato segnato dal non aver montato la soft per tentare un time attack. Joan Mir si gioca tutto nelle FP3, comprese le residue speranze di vincere il titolo mondiale. Sono 65 i punti che lo distaccano da Fabio Quartararo, ma la speranza è l’ultima a morire, anche se l’impresa di difendere il titolo iridato si sta rivelando più difficile del previsto. “Il piano era di ripetere il 2020. Sto andando più forte, ho più punti. Il problema è che pure tutti gli altri sono più veloci”.
In un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ il maiorchino della Suzuki non nasconde una certa delusione per l’andazzo di questa stagione e la prima responsabilità ricade all’interno del box prima che su se stesso. “Non abbiamo migliorato come gli altri. Prima, andando un po’ meno al limite riuscivo a salire sul podio, mentre adesso, anche se non sono lontano, non ho l’opportunità di lottare per vincere. In Suzuki avevamo pensato che il pacchetto fosse sufficiente anche quest’anno per lottare per il titolo – ha sottolineato Joan Mir -. Quando hanno visto che non era così, hanno iniziato a portare sviluppi, come l’abbassatore. Che però va migliorato, un lavoro che stiamo facendo in corsa, mentre sarebbe stato bello iniziare l’anno allo stesso livello degli altri”.
Joan Mir è un pilota molto riservato rispetto a tanti suoi rivali. Si è sposato la scorsa estate e passa molto tempo in famiglia. Al contrario di Fabio Quartararo che ha un carattere più esuberante e social. Il diretto avversario per il Mondiale è lui. “Dobbiamo migliorare la qualifica, soprattutto lottare per vincere le gare e mettere in difficoltà Quartararo che con 65 punti di vantaggio è molto rilassato… Nel tempo libero mi piace restare a casa ad allenarmi con le moto, non andare a un allenamento con la Juventus e farmi foto con tutti. Cioè, mi piacerebbe anche, ma preferisco la mia famiglia”.
Al momento però la sua carriera ha massima priorità e non pensa ad avere figli. “Non ho voglia di essere papà ora. Per come vedo e vivo questo mondo, è incompatibile. Ho tre cani, e se per caso uno non sta bene, già non rido. Immagina un figlio. Per averlo dovrò affrontare tutto in modo diverso, e perché succeda – ha concluso Joan Mir – devono passare minimo dieci anni”.
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