Mentre in molti paragonano l’attuale sfida iridata a quella tra Senna e Prost, Villeneuve minimizza la tensione tra Hamilton e Verstappen.
Sebbene la lotta sia col coltello tra i denti e da inizio stagione in Bahrain non siano mancati gli scontri, compresi quelli finiti male, per Jacques Villeneuve la battaglia per il titolo 2021 non ha nulla a che vedere con quella epica tra Senna e Prost.
Diversi personaggi del paddock nelle ultime settimane hanno espresso pareri preoccupati. Il rischio che il duello diventi pericoloso e qualcuno si faccia male c’è, ma per il canadese, è diverso. Quella a cui stiamo assistendo, a suo avviso, non è né più, né meno una versione mixata di quella fratricida tra lo stesso Lewis e Rosberg nel 2016. Dunque, non c’è motivo di calmarsi. “Sono dei gladiatori, ma non particolarmente aggressivi. Ognuno vuole battere l’altro”, ha riassunto la situazione il figlio di Gilles.
“Non è assolutamente come tra Ayrton e Alain. La loro rivalità era andata ben oltre, sconfinando nell’odio e nel desiderio di giocare sporco”, ha poi sottolineato. “Personalmente mi auguro di assistere ad altri testa a testa tra il sette volte iridato e l’olandese, possibilmente senza che l’esito sia contro le barriere, ma credo che succederà di nuovo”.
Entrando in seguito nello specifico dei fatti del Tempio della Velocità, il 50enne non si è sentito di dare tutta la colpa a Mad Max, a differenza dei commissari che, post gara, hanno deciso di punirlo con 3 posizioni sulla griglia del prossimo round previsto a in Russia.
“Hamilton poteva concedergli 10 cm in più”, ha puntualizzato sostenendo che con ogni probabilità la penalità è arrivata perché la ruota della RB16B del figlio d’arte ha sfiorato la testa del rivale. A questo proposito Jacques non ha mancato di punzecchiare la Federazione. “Dicono di non giudicare sulla base dell’esito degli incidenti, ma è così che continuano a fare”.
Chiara Rainis
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