Tifoso di Formula 1 arrestato: lo scambiano per un boss mafioso

Era andato in Olanda per assistere al Gran Premio di Formula 1, ma un tifoso è rimasto coinvolto in un errore giudiziario davvero folle

I tifosi di Formula 1 sulle tribune del Gran Premio d'Olanda a Zandvoort
I tifosi di Formula 1 sulle tribune del Gran Premio d’Olanda a Zandvoort (Foto Boris Streubel/Getty Images/Red Bull)

Immaginate la scena. Un uomo sta cenando in un ristorante olandese insieme a suo figlio, a L’Aia, quando improvvisamente nel locale fa irruzione una pattuglia dei reparti speciali della polizia.

Il malcapitato viene circondato, incappucciato, ammanettato e trascinato fuori davanti a qualche dozzina di clienti terrorizzati. L’accusa è tra le peggiori che potrebbero piombare sulla testa di chiunque: le autorità sono infatti convinte di aver arrestato un boss mafioso
Anzi, il boss mafioso per eccellenza: il 59enne Matteo Messina Denaro, il più potente e ricercato tra i padrini, sospettato di diversi omicidi, tra cui quelli di due giudici, e latitante ormai dal 1993.

Tifoso di F1 vittima di uno scambio di persona

Peccato che si tratti solo di un clamoroso scambio d’identità: la persona finita in manette non è il temutissimo capomafia siciliano. Anzi, non è nemmeno italiano, ma è un 54enne inglese, originario di Liverpool ma che ora vive in Spagna, un certo Mark L. Che si trovava nei Paesi Bassi, ironia della sorte, per assistere al Gran Premio di Formula 1 in programma in quel fine settimana sul circuito di Zandvoort.

“È stato come un brutto film, un incubo nel quale il mio cliente si è ritrovato coinvolto”, ha raccontato il suo avvocato Leon van Kleef ai microfoni della Bbc. “Pensate a come ci si può sentire: un secondo prima state mangiando un boccone e quello dopo siete seduti in una prigione di massima sicurezza”.

Uno sfortunato Gran Premio d’Olanda

Per fortuna l’errore è stato scoperto piuttosto rapidamente: “Il risultato di un’indagine, condotta con procedura accelerata, è stato negativo. A quel punto il pubblico ministero ha emesso un ordine di rilascio immediato all’inizio della serata”, ha spiegato una portavoce dell’autorità giudiziaria locale.

Il mandato d’arresto internazionale che ha lanciato l’operazione in Olanda sarebbe però partito da una procura italiana, che secondo la polizia dell’Aia avrebbe originato questo imbarazzante e grave infortunio investigativo. Una cosa è certa: il povero Mark, quel Gran Premio d’Olanda, non se lo dimenticherà più. E non per la vittoria di Max Verstappen.

I tifosi di Formula 1 sulle tribune del Gran Premio d'Olanda a Zandvoort
I tifosi di Formula 1 sulle tribune del Gran Premio d’Olanda a Zandvoort (Foto Dan Mullan/Getty Images/Red Bull)
Gestione cookie