A Misano il Motomondiale è pronto a scaldare il cuore dei tifosi. Qui dove si sono scritte pagine importanti della MotoGP, ma anche drammi
Un Gran Premio speciale per i colori italiani, che insieme al Mugello qui vivono un’atmosfera unica. A Misano il Motomondiale è pronto a scaldare il cuore dei tifosi. Qui dove si sono scritte pagine importanti della MotoGP, ma anche drammi.
Questo sarà il ventiseiesimo GP che si corre a Misano. Dal 1980 in poi la gara sul circuito a due passi da Tavullia si è corsa con la denominazione di GP delle Nazioni (1980-1984 e 1989-1990); San Marino (1985-1987 e dal 2007 in avanti) e Italia (1991-1993).
Misano non era una presenza fissa, ma piano piano ha conquistato tutti, piloti e pubblico. E’ nel 1993 che la magia che si stava creando viene interrotta bruscamente. In quell’edizione Wayne Rainey rimase paralizzato dopo una caduta al “curvone Misano” e portò all’allontanamento dal Mondiale del circuito. Il ritorno in calendario, in maniera definitiva, è arrivato solo da quando è stato rivisto, invertendo il senso di marcia: dal 2007 ad oggi Misano è una delle tappe fondamentali del Motomondiale.
Il primo a trionfare nel 1980 fu Kenny Roberts. Qui è sempre stata terra di conquista di Yamaha, mentre la Ducati conta solo due successi con Casey Stoner nel 2007 e Andrea Dovizioso nel 2018. Casey Stoner nel 2007. La moto di Borgo Panigale è salita altre cinque volte sul podio romagnolo: con Toni Elias come terzo nel 2008, nel 2012 con la piazza d’onore di Rossi, con Petrucci e Dovizioso secondo e terzo nel 2017 e con Bagnaia secondo lo scorso anno, quando in realtà sono state due le corse consecutive sul tracciato di Misano.
Qui si sono scritte pagine importanti della MotoGP. Nel 2019 a dominare fu Marc Marquez, che chiuse davanti a ben 4 Yamaha, con Quartararo e Vinales a lasciare ai piedi del podio un Valentino Rossi che a Misano ha sempre emozionato. Tre i successi, l’ultimo nel 2014, dopo un weekend letteralmente dominato.
Certo è che viene in mente anche la disgraziata edizione del 2015, quando il Dottore si giocò per l’ultima volta il titolo Mondiale. Ben due cambi moto, con Lorenzo al comando quando, colpo di scena, si rimescolano le carte e Rossi arriva solo quinto, portando a +23 i punti di vantaggio sul maiorchino. Oppure viene in mente il successo dello scorso anno di Morbidelli davanti a Bagnaia, i due prodotti del vivaio di Rossi e della sua Academy. Ma soprattutto quel terribile incidente che portò via Shoya Tomizawa durante la gara della Moto2.
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