Villeneuve al vetriolo su Schumacher. Secondo il canadese fu il primo a mettere in atto le malizie che vengono proposte ora in pista.
Non ha mai nascosto una certa antipatia per Schumacher Jacques Villeneuve. Probabilmente nulla di personale, ma soltanto il ricordo di Jerez de La Frontera 1997 quando, per tentare di salvare il proprio mondiale, a 22 tornate dalla bandiera a scacchi, Michael chiuse il canadese che tentava di sorpassarlo finendo poi bloccato nella ghiaia e di fatto consegnando il titolo all’avversario.
Da allora di difese al limite se ne sono viste parecchie in F1, ma quella, in quanto decisiva per l’assegnazione della coppa più prestigiosa, è rimasta un simbolo nella mente di tutti, compresa, ovviamente in quella del figlio d’arte che, analizzando quanto avvenuto tra Verstappen e Hamilton a Monza, così come a Silverstone, ha ravvisato nella collisione di domenica scorsa una certa somiglianza con quanto da lui vissuto in Spagna.
Schumacher cattivo maestro
Questo però è niente. Già negli anni scorsi il 50enne aveva voluto fare i distinguo tra Schumi ed Ham, ora a pari merito in termini di sigilli portati a casa, evidenziando come l’asso di Kerpen fosse “più sporco”, a differenza del britannico, attento, al contrario a tenersi lontano da comportamenti sanzionabili. Ma questa volta, l’ex driver Williams ha aggiunto un carico da novanta dichiarando che se al giorno d’oggi i corridori sono eccessivamente maliziosi è proprio per merito/colpa del glorioso ferrarista.
“Era il primo a fare certe scorrettezze e lo hanno imitato in tanti. Ormai lo fanno tutti e sta diventando molto pericoloso”, il commento aspro e forse ingeneroso. E’ vero, non sempre il Kaiser è stato il massimo della “pulizia” e del rispetto per gli avversarsi, ma alla fine si è comportato come tutti i campionissimi perennemente affamati di successo, ovvero cercando di spuntarla in ogni occasione.
Chiara Rainis