Le parole di Marc Marquez suscitano ancora inquietudine e fanno comprendere il suo calvario, che non si è ancora concluso
Limitandoci a leggere i risultati, verrebbe da dire che Marc Marquez arrivi al Gran Premio di Misano di questo fine settimana sull’onda di un ottimo secondo posto conquistato in Aragona. E in effetti il podio ottenuto in casa, su uno dei suoi circuiti talismano, ha fatto bene al morale del Cabroncito.
“Quello di Aragon è stato un grande weekend, mi dà un’ulteriore motivazione per continuare a crescere”, conferma nella consueta conferenza stampa di rito del giovedì. Ma è lui stesso a gettare acqua sul fuoco dei facili entusiasmi: guai a pensare che una rondine faccia primavera, che una gara possa essere indice del suo definitivo rilancio.
“Non riesco ancora a guidare come vorrei”, ribadisce ancora una volta l’otto volte campione del mondo. “Vedremo nelle prime prove libere quale sarà il mio livello, proverò a stare vicino ai piloti di vertice”.
Le parole del fuoriclasse di Cervera sembrano un segnale di allarme: “In questo momento non mi sto divertendo in moto”, confessa molto schiettamente il catalano. “Capita che mi diverta per qualche giro o per qualche curva, ma quando provi dolore non puoi provare piacere. Adesso ho iniziato a godermi qualche momento, quando tornerò a godermi ogni singolo giro allora sarò nuovamente competitivo”.
Più che all’esito della gara di domenica, Marquez sembra guardare già alla prossima settimana, alla due giorni di collaudi che potrebbero fargli compiere passi in avanti importanti, a livello tecnico, verso il futuro.
“Nei test di martedì e mercoledì a Misano introdurremo tante cose in vista del 2022″, preannuncia, “ma anche io dovrò lavorare sulla mia tecnica e sulle mie impostazioni per il prossimo Mondiale”. L’oggi è ancora complesso, dunque per Marc non resta che guardare con fiducia al domani.
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