Anche la pandemia da coronavirus ha giocato un ruolo importante nella decisione di Valentino Rossi di ritirarsi dalla MotoGP
Valentino Rossi non ha dubbi, né ripensamenti: figuriamoci rimpianti. La decisione di abbandonare il Motomondiale l’ha presa con piena convinzione e, anche ora che il tanto temuto momento di appendere il casco al chiodo si avvicina davvero, seppure con un retrogusto di comprensibile disappunto, non cambia idea.
“Sono sereno, anche se mi dispiace smettere con la MotoGP“, ha confessato il Dottore ai microfoni di Sky Sport. “Avrei voluto continuare, ma non sono abbastanza competitivo ed è quello che mi dispiace di più. Sarebbe stato bello andare più forte nell’ultimo anno di carriera, ma devo comunque cercare di dare il massimo fino alla fine”.
Proprio i risultati deludenti e il rendimento scarso sono stati sempre la ragione che il fenomeno di Tavullia ha addotto per spiegare la sua scelta. Eppure, durante la lunga intervista concessa a Guido Meda, ha svelato anche un altro inedito retroscena. In questo bivio della sua esistenza ha giocato un ruolo importante anche la pandemia da coronavirus.
“La prima volta in cui ho pensato di smettere è stata Mugello 2019“, è la ricostruzione del nove volte campione del mondo. Da lì in poi è stato tutto un po’ strano e anche il Covid ha cambiato le cose”. La lunga sospensione dalle gare dovuta al lockdown, infatti, ha permesso al numero 46 di rendersi conto che nel mondo, nel suo mondo, c’è anche molto altro di importante oltre alle due ruote.
“Per la prima volta sono riuscito a fare un passo indietro, sono uscito dalla bolla e mi sono reso conto che intorno c’era qualcos’altro”, ammette. “È come se mi fossi risvegliato da un bel sogno, ma anche da un incubo. Cercare di vincere è talmente importante per la tua vita che ti fa rimanere in un universo parallelo. Anche se io sono stato fortunato perché ho sempre avuto una vita normale al di fuori della pista”.
Il dubbio, quindi, rimane: chissà se, senza il Covid-19, Valentino Rossi avrebbe comunque deciso di ritirarsi a fine 2021. Una domanda a cui è ovviamente impossibile dare risposta, come del resto a tutte le pieghe imponderabili e inspiegabili del destino degli uomini. Ma questo, ormai, appartiene al passato.
Lo sguardo di Vale è, come sempre, rivolto invece al domani, ad un avvenire che sarà legato all’automobilismo: “Per quanto riguarda il futuro, le cose stanno andando bene”, rivela. “Ho ricevuto un sacco di offerte molto interessanti, si può allestire un buon programma per l’anno prossimo. Devo ancora decidere in quale categoria correrò ma credo che sarà l’endurance, con macchine Gt. Ci sono un sacco di possibilità e campionati diversi. Ci stiamo pensando, appena decideremo qualcosa lo comunicheremo”.
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