Dopo il primo posto nelle FP1, Vinales si dice fiducioso: “E’ bello stare davanti, ti fa stare più tranquillo, significa che hai la velocità”
Una prima sessione di prove libere a Misano sorprendente per Maverick Vinales. Che, dopo un GP di apprendistato, ha piazzato una prima zampata importante. Anche se il lavoro che lo aspetta per prendere le misure della sua nuova Aprilia è ancora molto.
Vinales, primo segnale importante
“Non abbiamo nessun obiettivo sulla posizione, siamo solo concentrati a capire più cose possibile”, ha però ammesso lo spagnolo al termine della prima giornata di libere. “È chiaro che è bello stare davanti, ti fa stare più tranquillo, significa che hai la velocità. Ma bisogna creare una solidità da sfruttare. Ad Aragon era tutto più complicato, qui abbiamo già provato e abbiamo compiuto dei passi in avanti. Oggi l’aspetto più importante è stato provare la moto sul bagnato, credo che il potenziale sia buono”.
L’emozione però di vedersi davanti è stata forte, anche per tutto quello che ha passato negli ultimi mesi: “Quando ho visto il mio nome davanti a tutti sono rimasto tranquillo, però mi ha dato fiducia, ho avuto la conferma che la velocità ce l’ho. Ci saranno dei momenti difficili, come è successo ad Aragon, ma dobbiamo sapere che abbiamo la velocità”.
Alla fine però Vinales addirittura prova a sminuire anche la sua prestazione: “Il vantaggio è che conoscevo già questa moto su questo circuito. Ad Aragon, nei primi giri, mi sembrava di essere un debuttante che non aveva mai guidato una MotoGP, qui mi sento meglio, ma c’è molto da migliorare, c’è margine, sto ancora imparando. Questo è positivo. Da qui fino alla fine del campionato bisogna solo capire, cercare di adattarsi a questa moto”.
Il potenziale con la Aprilia c’è
Una sola sessione per ora su pista asciutta e Vinales spera si possa tornare a queste condizioni per capire ancora di più l’Aprilia: “Spero che rimanga asciutto per continuare a migliorare, ma anche con l’acqua si può andare avanti”, ha detto. “C’è tutto da imparare, anche il sistema di lavoro con la squadra. Il metodo è molto differente, non lo voglio paragonare a quello di prima, ma posso fare tante cose diverse, vogliamo essere più costanti. Sono anche curioso di vedere il lavoro nei test, se c’è qualche particolare che non sto usando che mi può fare andare più forte”.
E poi ha spiegato le sue difficoltà: “Al momento per me il più difficile è capire quanto posso migliorare con la gomma nuova. Credo che abbiamo un buon potenziale per un giro, ma è tutto un’incognita. Credo che domani nelle terze prove libere bisognerà fare 1:31 per passare alla fase finale delle qualifiche”.
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