Se la F1 non propone battaglie avvincenti c’è un motivo. La soluzione al problema la offre Alonso con una proposta.
Ormai nel Circus non si sa più cosa inventarsi per animare le gare: revisioni del format, cambiamenti di regole in corso di stagione, rivoluzioni per il futuro. Insomma, tutto un pot-pourri di provvedimenti per spezzare la ripetitività dei risultati. Ma se finora l’esito delle modifiche non è stato particolarmente apprezzabile, per Fernando Alonso il 2022 potrebbe essere l’anno giusto.
“Oggi se sei fortunato ad avere un’auto competitiva lotti con il tuo compagno e nel 95% delle gare sai che non finirai sul podio”, si è lamentato il pilota Alpine lanciando un suggerimento. “Bisognerebbe assottigliare le differenze tra le auto e dare così la chance a tutti di lottare per la top 3”, ha detto.
Il no di Prost alla griglia invertita
E se per il Samurai l’intervento da fare è sulle macchine, per il Professor Alain la formula del weekend è l’elemento da modificare pur entro certi limiti. Nello specifico secondo il campione transalpino è cosa buona introdurre la Sprint Qualifying, basta però non aggiungere artifici in stile F2.
“E’ bene che si sperimenti, ma occorre anche pensare il motivo e dove si vuole andare. A mio avviso la F1 deve restare tradizionale”, ha affermato il 66enne evidenziando l’importanza di non stravolgere il senso della competizione che premia e deve premiare il driver e la macchina migliori.
Dunque, bocciata in pieno la via del reverse start, tra l’altro già rifiutato dal Presidente della FIA Jean Todt. “E’ un concetto che odio. Qualora dovessero introdurlo lascerei la serie”, ha asserito convinto definendo una simile soluzione come la peggiore che si potrebbe applicare ad una categoria, oggi in cerca di una nuova gioventù. “Preferirei vedere un team dominare perché ha lavorato meglio degli altri. Personalmente non assegnerei nemmeno i punti per la pole position”, ha concluso la sua riflessione.
Chiara Rainis