Solo pochi appuntamenti prima della fine del Mondiale. Ecco i punti di forza di Bagnaia e Quartararo e dove possono ancora fare la differenza
Con le due vittorie di fila ad Aragon e a Misano, Pecco Bagnaia non solo si è messo alle spalle di Fabio Quartararo nella classifica iridata della MotoGP ma ha anche riacceso l’interesse per un finale di stagione che, vista questa Ducati, può essere tutt’altro che scontato.
Gli ultimi Gran Premi hanno evidenziato una crescita esponenziale della Ducati, che almeno con il pilota italiano ha evidenziato una forza a partire sin dai primi turni di libere. E questo ha permesso non solo a Bagnaia di concentrarsi sui dettagli, ma anche di crescere in consapevolezza nei propri mezzi, oltre che in quelli della sua Desmosedici. Ora la Ducati in mano al piemontese è un’arma micidiale. Se ci mettiamo poi che Bagnaia ha dimostrato di saper reggere mentalmente il confronto con Marquez e Quartararo, oltre al saper leggere ogni fase di gara, il quadro a favore del pilota azzurro è fatto.
Dall’altra parte invece il francese ha dimostrato per tutta la stagione non solo una forza mentale impressionante, ma anche una costanza di rendimento superiore alla concorrenza. Se andiamo a vedere infatti in 14 GP Quartararo è finito fuori dalla top-5 solo in 4 occasioni: Jerez (13°), Barcellona (6°), Austria (7°) e Aragon (8°). E in tutte le occasioni non per errori ma per problemi dovuti alla M1 e al consumo anomalo della gomma posteriore, fatto salvo l’inconveniente alla tuta in Catalogna.
Il transalpino però ha toppato due degli ultimi 4 Gp, e questo è un segnale da non sottovalutare. Anche perché è vero che il vantaggio è ancora pesante sugli altri, ma adesso ogni passo falso può costare davvero caro.
Mancano solo 4 GP alla fine e servirà la concentrazione massima sia a Pecco che a Fabio. Vietato dunque sbagliare. A partire dal Texas (3 ottobre), dove lo storico per ora dice solo un nono posto per Bagnaia in un appuntamento MotoGP, mentre Quartararo nella stessa edizione (quella del 2019) è arrivato settimo. Dalla sua però il torinese ha anche un successo in Moto2 nel 2018, l’anno iridato, mentre il francese un secondo in Moto3 nel 2013, anno del suo esordio nel Motomondiale. Qui il confronto sembra alla pari, ma la Rossa potrebbe spuntarla grazie alle sue velocità di punta.
Il 24 ottobre poi il replay a Misano, dove Bagnaia avrà di sicuro tutta la pressione sulle spalle per un bis che è più che probabile. Il 7 novembre tutti in Portogallo, dove invece è Quartararo a partire favorito dopo la vittoria a inizio stagione proprio davanti al pilota italiano. Infine la chiusura a Valencia il 14 novembre, dove lo score per entrambi è poco fortunato: solo un quinto posto per il pilota della Yamaha, con Pecco che vanta solo un secondo posto nel 2018 in Moto2. Insomma a ben vedere Bagnaia potrebbe solo limare ancor di più il distacco dal rivale e niente più. Ma guai a non crederci. L’impresa di Mir dello scorso anno insegna.
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