Gli altri team sfruttano le occasioni buone (e vincono). E la Ferrari?

Mercedes e Red Bull hanno dominato la stagione, ma un paio di occasioni sono state sfruttate dagli outsider. Ce la farà la Ferrari? E dove?

Carlos Sainz sulla Ferrari a Monza (Foto Peter Fox/Getty Images)

Una stagione dominata da Mercedes e Red Bull, con 12 GP su 14 portati a casa dai due team. Un duello che ricorda quello McLaren-Ferrari negli anni di Schumacher e Hakkinen, oppure quelli Williams-McLaren con Senna e Prost, o Senna-Mansell, dove agli altri non rimanevano che le briciole.

Alpine e McLaren, occasioni sfruttate

Il divario da inizio stagione tra i due top team e gli altri è sembrato evidente, non tanto in qualifica quanto in gara. Però di opportunità per cambiare le sorti di un Mondiale altrimenti monotono ci sono state. Vedi l’Ungheria, dove l’errore ai box ha penalizzato Lewis Hamilton e ha lanciato Esteban Ocon verso il successo davanti a Sebastian Vettel (poi penalizzato). Un trionfo meritato, con l’Alpine brava a sfruttare l’occasione che gli si è venuta a parare davanti.

Così come la McLaren a Monza, dove ha fatto vedere vetture molto veloci, capaci di insidiare sia Mercedes che Red Bull e che ha ringraziato il botto tra i due pretendenti, Hamilton e Verstappen, per piazzare un uno-due con Daniel Ricciardo e Lando Norris che mancava ormai da quasi un decennio. Sia Alpine che McLaren erano lì, in agguato, e hanno saputo massimizzare l’occasione che gli si è creata.

E la Ferrari può imitare le avversarie?

Viene quindi spontaneo chiedersi: se la Ferrari partiva come terza forza, come mai non è stata lei a portarsi a casa quei GP nati decisamente male per Mercedes e Red Bull? Bella domanda, ma la risposta è semplice: non si è mai trovata nelle condizioni di essere realmente la terza forza in pista, capace di poter approfittare degli errori altrui.

L’unica vera opportunità c’è stata a Montecarlo, ma il botto in qualifica di Charles Leclerc ha tolto alla Ferrari quella che sembrava una vittoria non scontata quanto molto probabile. Ma è un unicum in questo 2021, dove la casa di Maranello non si è mai dimostrata capace di farsi trovare pronta, quando serviva. Vedi Baku, con Verstappen e Hamilton fuori ma le due Rosse a perdere terreno anche nei confronti di Gasly e Vettel. Oppure a Silverstone, dove sì Leclerc ha condotto la gara a lungo dopo il contatto tra Hamilton e Verstappen, ma che poi ha subìto una inevitabile rimonta da parte dell’inglese.

Per il resto solo delusioni. E allora riuscirà la Ferrari a rimediare da qui alla fine della stagione? O chiuderà veramente con l’ennesimo zero nella casella vittorie? Difficile dirlo, ma i circuiti sembrano essere tutti poco avvezzi alla SF21. A partire da Sochi, dove la Ferrari non avrà ancora il tanto atteso aggiornamento alla power unit, che dovrebbe garantirle almeno 15 cavalli in più. In Texas e Messico i lunghi rettilinei saranno poco digeriti dalla Rossa, che così come il tracciato di Interlagos. E Arabia e Abu Dhabi non promettono niente di buono. L’importante però che la Ferrari stia lì, a sperare. Ma potrebbe non bastare.

Leclerc e Sainz in lotta a Monza (Foto Rudy Carezzevoli/Getty Images)

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