Andrea Dovizioso ultimo nel primo GP in sella alla Yamaha. Ma il 35enne ex Ducati sa che la sfida non sarà facile.
La nuova sfida professionale di Andrea Dovizioso è cominciata nel week-end di Misano e prosegue nella due giorni di test. I risultati non sono ancora incoraggianti, ma questo finale di stagione è un test complessivo per il prossimo anno, quando a disposizione avrà una Yamaha M1 con specifiche ufficiali. L’ultimo posto nel GP di San Marino non scoraggia il 35enne forlivese. “Mi immaginavo di non riuscire a fare risultato ma la vera paura era di non ritrovare il ritmo – racconta a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Invece negli ultimi 11 giri non sono andato male. Nel weekend erano due gli aspetti fondamentali: lavorare sulla posizione, e con soli 45’ a ogni turno puoi fare praticamente nulla, e girare con gli altri, che per me è stato uno choc enorme”.
La nuova sfida Yamaha
Nei mesi scorsi si è allenato tanto con il motocross, ha tenuto alcuni test privati con la Aprilia RS-GP, ma nulla di paragonabile ad un fine settimana di MotoGP. A distanza di mesi si è ritrovato tra le mani una moto assai differente dalla sua ex Ducati, che richiede un nuovo stile di guida. “Sulla carta, la Yamaha non è la moto giusta per il mio stile, ma l’adattamento dipende da me”. Difficile, se non impossibile, confrontarsi con Fabio Quartararo. “Quando va forte solo una moto, vuol dire che il pilota fa qualcosa di speciale. Ha fatto male quando gli si è bloccato l’avambraccio (Jerez; n.d.r.), si è aperta la tuta (Barcellona; n.d.r.) e perché ad Aragon ha avuto problemi. Nelle altre gare si è giocato il podio. Domenica ha fatto paura. Pecco è stato il più bravo perché ha fatto le cose giuste per vincere, ma non era il più veloce. Fabio ne aveva di più e recuperare 2”5 a Pecco in 13 giri è tanta roba. È velocità pura”.
Cosa si attende Andrea Dovizioso da questa nuova sfida con la Yamaha M1? “Non mi era piaciuto come era finita. Sono consapevole che i risultati potrebbero non arrivare, ma è una storia ancora tutta da scrivere”.