Un noto pilota automobilistico è stato arrestato con la pesante accusa di detenzione e spaccio di droga: rischia quattro anni di carcere
Aveva conquistato una certa fama, soprattutto in patria, come pilota automobilistico e poi come deejay, nella discoteca di cui era proprietario. Ma, secondo le indagini che lo hanno messo nel mirino, dietro a questa facciata di successo si nascondeva anche un’altra attività, decisamente più oscura e inconfessabile: quella di trafficante di cocaina.
Così l’ex star delle quattro ruote è stata arrestata dalle autorità, con l’accusa di detenzione e traffico di droga, e oggi rischia di finire in carcere con una pena fino a quattro anni di reclusione.
Pilota sì, ma anche trafficante di droga
Protagonista di questa incredibile vicenda è l’australiano Wayne Wakefield, cinquantun anni e un passato di trionfi nei campionati della Konica V8 Lites e poi della V8 Supercars, a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, proprio nella sua nazione. Aveva continuato a correre fino al biennio 2013-2014, nella categoria (oggi defunta) V8 Ute Series, ottenendo anche una notevole vittoria ad Adelaide, pur avendo all’epoca ormai superato ampiamente i quarant’anni di età.
Ma i suoi guai con la giustizia e con gli stupefacenti hanno iniziato a tormentarlo ormai da un paio di anni. Già nel 2019 si ritrovò in manette, accusato di aver trafficato la bellezza di 106 kg di cocaina, ma ottenne il rilascio su cauzione. Evidentemente, però, da allora non ha perso le sue brutte abitudini.
Nuovo processo per Wakefield
Addirittura per altre due volte è stato beccato a ripetere il suo crimine: l’ultima a maggio di quest’anno, quando è stato arrestato per possesso di droga. Secondo quanto riferisce il quotidiano locale The Courier Mail, Wakefield dovrà apparire davanti al tribunale il prossimo 8 ottobre. La sua difesa chiede nuovamente la libertà su cauzione, promettendo un mese di permanenza in un centro di riabilitazione, che prevede terapie come kayak e orticoltura.
Il procuratore titolare del suo fascicolo, invece, avrebbe un’idea diversa: vorrebbe prolungare il periodo di riabilitazione a ben sei mesi, in una clinica locale intensiva, per evitare nuove ricadute. I tempi in cui Wayne finiva sui giornali solo per le sue imprese sportive sembrano davvero molto lontani.
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