Hamilton e la Ferrari: un matrimonio mai celebrato che fa male all’inglese. Ecco la sua confessione sui Tifosi
Tutto si può dire, ma non che Lewis Hamilton non sia stato un pilota fedele. Nella sua carriera in F1 partita nel 2007 ha cambiato solo due team: McLaren e Mercedes. Se poi si considera che il motore che spingeva la monoposto di Woking era della Stella, si arriva alla conclusione che tutta la vita del britannico nella top class dell’automobilismo è stata dedicata al brand tedesco.
Ma ovviamente c’è un ma. Nel percorso straordinario fatto di record e titoli iridati dell’asso di Stevenage c’è una macchina, o meglio una mancanza che, nel suo cuore in parte sta pesando, ovvero non aver mai gareggiato per la Ferrari. Stando ai suoi racconti, il 36enne verrebbe spesso avvicinato da tifosi del Cavallino che gli chiedono di indossare la tuta rossa. Una testimonianza d’affetto nei suoi confronti che lo lusinga.
“Mi riscalda il cuore e mi stupisce che in tanti anni non abbia guidato per loro”, ha confessato a Sky Italia. “In fin dei conti è il sogno di tutti. Un obiettivo da raggiungere, ma non è mai stato davvero fattibile”. Per qualche motivo le coincidenze astrali non si sono verificate ed Ham si deve accontentare di sedersi al volante dei modelli stradali.
La battaglia di Hamilton con i giovani
A proposito invece della nuova generazione rampante dei vari Norris, Russell, Verstappen e Leclerc, il sette volte iridato ha affermato di non temere la loro concorrenza sulle auto del 2022.
“Ho deciso di rimanere nel Circus esattamente per dimostrare il mio valore. L’esperienza sarà utile alla squadra e farà crescere anche il mio futuro vicino di box George. Lui imparerà da me e io da lui”, ha considerato palesando un atteggiamento di apertura. “Non ho alcuna paura, voglio soltanto vincere”, ha aggiunto sottolineando di sentirsi ancora meritevole di un posto nella massima categoria.
Chiara Rainis