TuttoMotoriWeb.it ha intervistato Paco Sanchez, manager di Joan Mir, che ci ha raccontato dell’attuale situazione che sta vivendo il suo assistito
Il 2020 e questo 2021 sono stati due anni davvero molto particolari per la MotoGP. La piaga del Covid, infatti, si è abbattuta su tutti creando diversi problemi a team e piloti. Fortunatamente però, grazie all’ottima organizzazione della Dorna, lo spettacolo è proseguito con due campionati di altissimo livello.
Nella passata stagione ad imporsi ci ha pensato Joan Mir con un ruolino di marcia quasi perfetto. TuttoMotoriWeb.it ha raggiunto il suo manager, Paco Sanchez, per chiedergli del presente e del futuro del proprio assistito. Ecco che cosa ci ha raccontato in questa intervista esclusiva.
Dopo il Mondiale vinto nel 2020 qualcuno ha provato a prendere Mir? Ci puoi dire quali team erano interessati?
Joan aveva firmato il rinnovo con la Suzuki per le stagioni 2021 e 2022 prima dell’inizio del 2020, in cui è diventato campione. Per questo motivo nessuna squadra è venuta a negoziare con noi. L’anno prossimo cominceranno le trattative per i contratti delle stagioni 2023 e 2024 e vedremo quali opzioni avremo. La priorità di Joan è quella di continuare con la Suzuki, il marchio con cui vuole vincere tanti titoli.
Cosa non è andato quest’anno? Joan è deluso dell’andamento della stagione?
Sia il team Suzuki che il pilota hanno lavorato sodo e bene in questa stagione, migliorando i tempi di gara su molti circuiti. Il nostro problema quest’anno è che anche gli altri marchi sono migliorati molto e sono stati più forti in questa annata. Il livello della MotoGP è il migliore di sempre, con ventiquattro piloti molto bravi e sei Case che non smettono di lavorare, investire e sviluppare la propria moto. L’anno scorso Yamaha e Ducati hanno faticato molto. Quest’anno noi stiamo soffrendo un po’, mentre Honda e Ktm non sono allo stesso livello del passato. Aprilia, invece, sta crescendo e ha già una moto davvero molto competitiva. Dorna ha permesso a quasi tutti i piloti e i team di poter vincere gare e persino titoli mondiali. Abbiamo molta fiducia nella Suzuki e nel suo potenziale per dare a Joan la migliore moto possibile.
Quanto ha pesato l’addio di Brivio sulla stagione della Suzuki?
Non credo che questo sia stato il problema principale quest’anno. Non c’è dubbio che Davide abbia fatto un ottimo lavoro con Suzuki, creando da zero un team MotoGP e portandolo a diventare campione del mondo in soli sei anni. Confidiamo però nell’attuale staff Suzuki e nella loro capacità di portare avanti questo progetto, indipendentemente dal fatto che ingaggino o meno un nuovo team manager in futuro.
Sono già in corso trattative di rinnovo con Suzuki o pensi che Joan possa anche cambiare aria?
È ancora un po’ presto per parlare della stagione 2023. Al momento stiamo lavorando per migliorare, sia come pilota che come team, per essere più competitivi nel 2022 e lottare ancora per il titolo.
Ha lavorato a lungo anche con Maverick Vinales. Lui è partito fortissimo quest’anno, poi cosa è successo?
Ho smesso di lavorare per Maverick nel gennaio 2021. Pertanto non ho informazioni su quello che gli è capitato. Penso che abbia molto talento e spero solo che faccia molto bene in Aprilia o in qualsiasi altro progetto.
Quali obiettivi si deve porre secondo te Maverick per la prossima stagione?
Spero solo che sia felice, trovi la sua strada e possa mostrare il suo talento. Anche se le nostre strade si sono separate ad inizio 2021 gli auguro ogni bene.
Che MotoGP ti aspetti senza Valentino Rossi?
Valentino Rossi è una leggenda in attività in MotoGP. Più che un campione si tratta di una vera e propria icona del nostro sport. Come Jordan nel basket o Maradona nel calcio. Spero che dopo Vale ci sia ancora vita in MotoGP. Come ho detto prima stiamo gareggiando nel campionato di più alto livello della storia. I piloti attuali danno uno spettacolo brutale ad ogni gara e non ho dubbi che gli appassionati di corse continueranno a divertirsi ed ad apprezzare questo meraviglioso sport.
Tra i piloti attualmente in attività chi pensi possa diventare il suo erede?
Non è facile essere l’erede di Vale, perché non basta vincere tanti titoli, ma bisogna anche avere una personalità speciale, che seduca i tifosi di tutto il mondo, e quella combinazione è molto difficile da trovare. Non ho dubbi però che Marquez, Mir, Quartararo, Bagnaia, Morbidelli ed altri alzeranno l’asticella e porteranno avanti l’eredità sportiva di Valentino. Inoltre Vale ha ancora molto da dare al motociclismo, perché continuerà ad rimanere nel mondo delle corse come collaudatore, come team manager o qualunque altra cosa voglia fare. Al momento è meglio non cercare un suo erede, perché Valentino è ancora molto attivo.
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