Lewis Hamilton sembra scrollarsi di dosso Max Verstappen, ricordando i tanti rivali con cui si è già scontrato nella sua carriera
Ne ha vista di acqua passare sotto i ponti, Lewis Hamilton, da quando debuttò in Formula 1 nell’ormai lontano 2007. Da allora sono trascorsi ben quattordici anni, metà di questi campionati li ha vinti e, soprattutto, ha fatto tanta esperienza. A tal punto da avere le spalle piuttosto larghe.
Talmente tante da non essere di certo spaventato se un ragazzino di ventitré anni, il suo sfidante emergente, ora si è messo in testa di contendergli il titolo iridato. E anche in modo piuttosto aggressivo, a suon di ruotate e incidenti.
“Max non è il primo”, ricorda il pilota anglo-caraibico ai microfoni dell’emittente televisiva americana Espn. “Ho sempre avuto un bersaglio sulla schiena. Mi sono ritrovato al vertice fin da quando ero giovanissimo. Avevo il numero uno sulla macchina per molti anni, anche prima di entrare in Formula 1“.
Di avversari ostici, prima di incontrare Verstappen, Hamilton ne aveva sfidati già parecchi. Uno tra tutti? Fernando Alonso, che si ritrovò in squadra quando era solo un debuttante, mentre l’asturiano era già due volte campione del mondo in carica.
“Anche Alonso non si arrendeva mai”, ricorda il portacolori della Mercedes. “Ho corso contro molti piloti che si sono comportati così. Alcuni più intelligenti di altri, alcuni che sapevano che dopo quella curva ce ne sono altre e che la gara è una maratona, non uno sprint. Alcuni si sanno controllare, altri meno. Credo che la cosa più importante sia assicurarci la sicurezza, perché alla fine di questo campionato così emozionante vorremo vedere le persone che torneranno a casa dalle loro famiglie e passeranno un buon inverno”.
E se il suo attuale rivale non ci mette buonsenso nei duelli ruota contro ruota, ci pensa lui a far valere la propria maturità: “Sì, in alcuni scenari con Max ho dovuto alzare in piede, perché altrimenti ci saremmo scontrati, e ho pensato invece di batterlo semplicemente in un altro modo. Mi sono detto: ‘Se riesco a sopravvivere a questa curva, lotterò in un’altra maniera, gli rimarrò vicino, utilizzerò la strategia e tutte queste altre armi’. Ma queste consapevolezze arrivano con l’esperienza e spero davvero che diano i loro frutti a fine anno. Ovviamente bisogna solo trovare l’equilibrio giusto ed è quello che sto cercando di fare”.
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