Un politico italiano lancia accuse molto gravi alle categorie motociclistiche, alla luce della tragedia di Dean Berta Vinales
La tragedia di Dean Berta Vinales, il 15enne pilota spagnolo morto durante l’ultimo weekend di gara della Supersport 300 a Jerez de la Frontera, finisce sui banchi del parlamento.
Sul tema ha deciso infatti di intervenire e di far sentire la voce della politica il senatore Antonio Saccone, portavoce dell’Udc, che ha richiesto un’interrogazione al sottosegretario allo Sport del governo italiano, l’ex olimpionica azzurra di scherma Valentina Vezzali.
“Dopo l’ultima tragedia che si è consumata nella Superbike in Spagna, dove ha perso la vita un ragazzo addirittura minorenne, Dean Berta Vinales, e dopo la morte di un altro giovane in Italia all’autodromo del Mugello nel Mondiale Moto3 (Jason Dupasquier, ndr) è necessaria una presa di coscienza collettiva e un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni”, sono le parole di Saccone, riferite dall’agenzia di stampa Dire. “Quanti altri giovani e minorenni dovranno ancora perdere la vita prima che intervengano la Federazione e il governo?”.
Il politico Saccone attacca la Sbk
Saccone afferma di aver parlato con Michel Fabrizio, il quale ha annunciato il proprio abbandono alle gare proprio a seguito della scomparsa del piccolo Vinales, e lancia un’accusa molto grave e pesante a tutto il motociclismo. Chiedendo anche un intervento deciso da parte del governo, che potrebbe teoricamente arrivare fino alla proibizione di tutte le corse riservate ai giovani.
“Serve un’iniziativa di forte pressione affinché, almeno in Italia, non si debba più assistere ad altri lutti per gare nazionali e internazionali”, rincara la dose Saccone. “Ho avuto modo di confrontarmi con il pilota romano Michel Fabrizio, vicecampione del mondo Sbk, che dopo il dramma accaduto in Spagna ha annunciato il ritiro dalle corse, e non posso che concordare con lui sul fatto che questo sport bellissimo che vada preservato, in modo che milioni di appassionati possano divertirsi a guardare senza pensare che sia la normalità che qualcuno possa morire. In queste condizioni, la Superbike e altre categorie minori non sono più sport, ma una squallida forma di sfruttamento di giovani vite destinate al sacrificio sull’altare del business. Ora basta”.
LEGGI ANCHE —> Dean Berta Vinales, la lettera di addio strappalacrime della fidanzata