Anche Aleix Espargaro ha detto la sua dopo la tragedia dello scorso weekend: “E’ chiaro che bisogna cambiare qualcosa, dobbiamo incontrarci e discutere”
“Capisco e rispetto la decisione di Maverick, l’applaudo e grande rispetto per la decisione di Aprilia”. Così Aleix Espargaro alla vigilia del GP di Austin ha commentato la decisione del neo-compagno di scuderia di non correre negli Usa dopo la morte del cugino Dean Berta Vinales. “Maverick mi ha detto che non aveva la testa per correre. Non è facile quello che ha fatto Aprilia, ha solo due moto in pista, ma va applaudita per quello che ha fatto con Vinales”.
Lo spagnolo spera poi che per i suoi figli ci sia un futuro fuori dalle piste: “Personalmente non vorrei che i miei figli corressero in moto, ma non solo per quello che è successo settimana scorsa – ha ammesso Espargaro -. Ma non vorrei che facessero anche altri sport rischiosi, da papà cerco di proteggerli il più possibile, il motociclismo è uno sport pericoloso”.
Sotto accusa la giovane età dei piloti, ma il pilota Aprilia la pensa diversamente: “Non è una questione di età, non puoi andare a correre con certe moto in circuiti come Barcellona. Io credo che i piloti dovrebbero stare di più nelle categorie minori, correre di più nei circuiti piccoli, nei kartodromi, io credo che i ragazzi lì possono imparare molto”.
Le polemiche di questi giorni hanno scosso l’ambiente. E anche Aleix dice la sua su cosa fare: “E’ chiaro che bisogna cambiare qualcosa, dobbiamo incontrarci e discutere. Dove stiamo andando? Ci sono un sacco di gare ravvicinate nelle classe minori, non è difficile essere veloci con certe moto, ma è molto complicato fare la differenza”. E tira in ballo il neo-fenomeno del Motomondiale: “Acosta, per esempio, è chiaramente il più forte in Moto3, ma non può fare la differenza. Ci sono tante cose da migliorare, dobbiamo discutere, dobbiamo mettere insieme le idee e vedere come si può migliorare. In alcune classi molto piloti sono giovani, bisogna fare qualcosa”.
Ma qualcosa Espargaro ha già in mente: “Negli ultimi giorni ho messo insieme un po’ di idee, ne voglio discutere con Dorna, loro stanno lavorando duro sulla sicurezza. Non sarà facile, ma io credo che bisogna separare di più i piloti nelle prove e credo che in gara si possa intervenire con l’elettronica, con l’elettronica si possono fare tante cose, anche fermare le moto”.
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