Jack Miller 2° nella combinata del venerdì di prove libere ad Austin. L’australiano non teme le condizioni dell’asfalto texano.
Jack Miller chiude con il secondo crono la classifica combinata del venerdì di prove libere in Texas. In situazioni estreme il pilota australiano della Ducati conferma di saper fare la differenza, anche su una pista costellata di buche. Ammette la pericolosità del tracciato, si unisce alle lamentele dei suoi colleghi in safety commission, ma non ne fa un dramma, anzi. Fa di necessità virtù.
Lo spettacolo deve andare avanti, ormai la carovana del Motomondiale ha messo radici ad Austin e sarebbe irrisorio annullare le gare. “I dossi ci sono e sono uguali per tutti. Non era poi così male”, sottolinea Jack Miller. “In alcuni punti il grip era incredibilmente buono sul bagnato. In alcuni punti c’è una nuova superficie che crea molto grip anche sotto la pioggia”, osserva in merito alla prima sessione di prove libere che sono iniziate con gomme rain prima che splendesse il sole nelle fasi finali.
Austin “no problem” per Jack
Secondo l’alfiere Ducati serve intelligenza in certe condizioni estreme, non sempre la velocità può fare la differenza. “In alcuni punti devi guidare un po’ con riserva e spingere di più in altri. Non è certo il tracciato più facile del calendario, ma possiamo dire che è un elemento diverso. Dobbiamo convivere con i “dossi”. Devi solo trovare il modo migliore per evitarli. Devi pensare volta per volta per vedere come può essere gestito. Sono riuscito a migliorare sempre di più, ma non sono ancora perfetto”.
La curva 10 è il punto più critico e servirà massima attenzione. Oltre ad una certa costanza fisica per non rischiare di perdere la moto… “Qui hai certamente bisogno di molta forza per guidare. Ma tutti sanno che qui devi essere in buone condizioni fisiche. Pericoloso? Beh, non credo che la pista sia pericolosa – ha concluso Jack Miller -. Devi sapere come affrontarla ed esercitare una certa cautela. Di certo non può continuare così qui. Qualcosa deve essere fatto. Ma ora ci siamo, quindi correremo”.