Terzo dopo la prima giornata, Quartararo vede il bicchiere mezzo pieno ma si lamenta: “Con le buche sono stato poco preciso nelle traiettorie”
Un terzo posto che sa tanto di pilota in pieno controllo della situazione. Fabio Quartararo anche ad Austin sembra aver trovato un buon feeling. E visto che è leader della classifica, può davvero gestire.
Attaccare ma non troppo, ecco perché
“Questa mattina sono stato contento, perché è la prima volta che mi sono sentito bene sull’acqua quest’anno – ha ammesso Quartararo ai microfoni di Sky Sport al termine delle libere -. In FP2 invece la situazione era un disastro, le buche sono molto pericolose, soprattutto sulle curve più veloci”. E si accoda a quanto hanno detto anche gli altri piloti: “Se c’è qualche buca alla 1, 11 e 12 non c’è problema, ma negli altri punti è molto pericoloso”.
Di sicuro però, vista la pericolosità della pista, non è costretto ad attaccare. Ma il francese puntualizza: “In realtà voglio ancora attaccare e vedere cosa succede in gara. Oggi era difficile però essere costante, con le buche sono stato poco preciso nelle traiettorie e devo lavorarci domani”. Segno dunque che ancora non è a posto con il setting della sua M1.
Quartararo ancora non troppo soddisfatto della Yamaha
Nel pomeriggio anche un incontro ravvicinato con Bagnaia in pista, e alla fine ha rinunciato al suo giro per non dargli punti di riferimento per tornare ancora più avanti. E lo stesso transalpino ammette: “Sapevo che Pecco era dietro di me a un certo punto e non volevo dargli la scia, oltretutto lui”.
Rimane il fatto che Quartararo è stato, ancora una volta, decisamente il migliore con la Yamaha. Gli altri compagni di marca infatti continuano a faticare le pene dell’inferno, chi per un motivo, chi per un altro. Ma il leader del Mondiale comunque prova a vedere il bicchiere mezzo pieno quando si parla della M1: “Per me siamo messi bene ma ci sono tanti punti dove migliorare , in primis la velocità. Può andare più veloce ma meglio pensare che sta andando bene e nulla di negativo. Gli ingegneri sanno già cosa devono fare il prossimo anno, che è qualcosa di grande. A Misano già è cominciato qualcosa, anche se i risultati non sono stati ottimi, dovremo fare uno step molto grande”.
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