Oggi, 3 ottobre, un compleanno speciale per De Adamich. Da cronometrista a pilota, prima di diventare un volto noto della televisione e non solo
Un triestino doc, che con la F1 ha stretto un rapporto forte, indissolubile. E non solo per averci corso, ma anche per aver portato in Tv dei programmi ormai passati alla storia proprio legati al Circus. Parliamo di Andrea De Adamich che oggi, 3 ottobre, compie 80 anni.
De Adamich, da cronometrista a pilota di F1
Al mondo delle quattro ruote De Adamich ci arriva nel 1962, quando partecipa ad alcune gare ma come cronometrista. Ma dopo qualche tempo, grazie anche alla madre, ottiene l’autorizzazione per il rilascio della licenza di pilotaggio. E così si iscrisse al Campionato italiano velocità montagna, partecipando a varie cronoscalate al volante di una Triumph TR3 della Scuderia Trivellato, classificandosi al secondo posto.
Il primo grande appuntamento arrivò lo stesso anno, il campionato mondiale della specialità, dove giunse sesto. Nel 1963 invece eccolo sulle ruote scoperte con una Lola-Ford in Formula Junior. Qui venne notato da Mario Angiolini che gli offrì un ingaggio nella prestigiosa scuderia meneghina Jolly Club. E la scelta per De Adamich fu quantomai azzeccata: si laureò campione italiano di Formula 3 nel 1965, titolo che gli valse l’ingaggio da parte dell’Autodelta, la squadra corse dell’Alfa Romeo. E con questa divenne campione europeo turismo nel ’66 e nel ’67.
Poi un passaggio in Formula 2 e alle vetture sport, ma in mezzo arrivò anche il richiamo della F1, con cui debuttò nel Gran Premio di Spagna (non valido per il mondiale) nel 1967, giungendo quarto con una Ferrari.
Quattro stagioni prima del ritiro
Nel 1968 De Adamich corse il suo primo Gran Premio valido per il mondiale, il Gran Premio del Sud Africa, sempre con la Ferrari, che lo aveva ingaggiato come terzo pilota ma quando era settimo finì fuori per incidente. A Brands Hatch poi un altro fuoripista durante le prove della Race of Champions gli causò problemi al collo che lo avrebbero tenuto lontano dalle gare per gran parte della stagione.
Tornò su una Formula 1 nel 1970 al volante di una McLaren motorizzata Alfa Romeo, ma conquistò solo un dodicesimo posto in Austria e un ottavo a Monza. Nel 1972 corse su una Surtees-Ford con la quale ottenne il suo migliore risultato della carriera nel mondiale, quarto in Spagna.
Nel 1973, anno in cui conquistò un altro quarto posto in Belgio, l’incidente che ne segnò la carriera: durante il Gran Premio di Gran Bretagna, al volante di una Brabham, riportò numerose ferite alle gambe e rimase intrappolato nella vettura per diversi minuti. Un episodio che mise fine all’avventura in F1 e non solo.
L’avventura in televisione
Abbandonata l’attività sportiva, De Adamich però è rimasto legato al mondo della F1. Dal 1982 infatti approdò sulle reti Fininvest conducendo la trasmissione sportiva Grand Prix. A lui furono affidate poi le telecronache dei gran premi di Formula 1 nel periodo 1991-1996. Dalla stagione 2002 venne poi affidata anche la conduzione degli studi che precedevano e seguivano i Gran Premi del Motomondiale trasmessi su Italia 1.
Per tanti appassionati di videogames poi De Adamich è stato la voce storica dei videogiochi ufficiali legati alla F1 per Playstation dal 1997 al 2006, in coppia con un’altra collega della tv come Claudia Peroni.
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