Per guidare le MotoGP di oggi serve una grande preparazione fisica. Fonsi Nieto, coach del team Pramac, traccia la nuova direzione.
La gara di Austin ha richiesto un particolare impegno fisico ai piloti della MotoGP. L’irregolarità dell’asfalto ha messo a dura prova la loro preparazione atletica e anche i più esperti e preparati hanno accusato dolori al collo e alle braccia in particolare. Secondo Fonsi Nieto, coach del team Pramac Racing, questo sforzo fisico va avanti da tempo. In particolare con le evoluzioni dei prototipi, sia dal punto di vista dell’elettronica e dell’aerodinamica.
Le moto di oggi consentono di frenare più tardi e questo richiede un alto livello fisico per raggiungere il top delle prestazioni. Non a casa il problema della sindrome compartimentale è sempre più comune all’interno del paddock. Johann Zarco si è operato due settimane fa e in estate anche Aleix Espargarò è dovuto entrare in sala operatoria, giusto per citare gli ultimissimi casi.
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Moto troppo fisiche
Di recente i costruttori hanno capito che i piloti hanno bisogno di moto più facili da guidare, affinché possano andare al limite più a lungo. Di questa situazione ha parlato Fonsi Nieto nel suo resoconto per ‘AS’. “Tutte le fabbriche stanno lavorando molto duramente per renderle fisicamente più facili da guidare, perché se continuiamo così serviranno dei superuomini per guidarle, piuttosto che piloti di talento”.
Ormai i piloti non riescono più a spingere al massimo per molto tempo e c’è che si preserva il venerdì e il sabato per rendere maggiormente nella gara domenicale. “Gli ingegneri lavorano per mesi per ottenere millisecondi con ogni parte che producono, poi la domenica i piloti non possono dare il 100% perché le moto stanno diventando molto fisiche… Il prossimo anno – ha concluso Fonsi Nieto – vedremo tanti cambiamenti nelle moto, gli ingegneri saranno concentrati nel cercare di renderle più facili da guidare”.