Il mancato passaggio in Ferrari di Hamilton continua a far discutere il paddock. Ecco cosa ne pensano due big della F1.
Nei giorni scorsi lui stesso aveva definito “incredibile” il non essere mai andato neppure vicino ad un accordo con il Cavallino in tanti anni di professione nella massima serie. Eppure, stando a quanto riportato dal CEO della F1 Stefano Domenicali, un pertugio per l’ingresso di Lewis Hamilton a Maranello si era aperto, anche se molto tempo fa.
“Avremmo voluto prenderlo e ne abbiamo discusso”, ha confidato il dirigente al magazine Speed Week. Evidentemente stiamo parlando del periodo in cui l’imolese dettava la linea in squadra, quindi fino al 2014, ma concorde con quanto affermato dal britannico non c’è stata l’adeguata congiunzione astrale per concretizzare quella che era un’idea di massima e il sette volte iridato virò verso la Mercedes. Una scelta più che azzeccata visto il curriculum che si è creato in seguito.
“Ormai non ci sono più chance”, ha proseguito il 56nne citando il film Sliding Doors. “Considerato il successo che ha avuto non si può dire che abbia sbagliato decisione”.
A Stoccarda l’ambiente perfetto
Se come sostiene Domenicali non sapremo mai come sarebbe andata se Ham fosse approdato in Italia, per qualcun altro intraprendere un percorso differente da quello tedesco sarebbe stato un grave errore per l’asso di Stevenage.
Nello specifico per Damon Hill la Stella è la casa ideale per il 36enne. Lì ha trovato tutto il necessario per diventare un campionissimo.
“Il capo tecnico Andrew Shovlin e il suo ingegnere di pista Pete Bonnington sono fantastici nel fornirgli informazioni. Sanno esattamente di cosa ha bisogno e lui sa di poter contare al 100% su di loro”, ha dichiarato l’iridato 1996. “Quando uno di loro dice: “Va bene abbiamo bisogno di alcuni giri speciali da te ora”, lui offre esattamente quello che gli domandano”, ha concluso definendolo un vero fenomeno.
Chiara Rainis