Alex Rins chiude con un buon quarto posto il weekend di Austin, ma la Suzuki GSX-RR continua a presentare problemi tecnici
Alex Rins è riuscito a tenere alti i colori della Suzuki nel weekend di Austin, conquistando un quarto posto nel suo primo Gran Premio da papà. Nonostante la buona prestazione resta molto lavoro da fare nei box Suzuki per mettere la GSX-RR in condizione di poter ambire al podio in maniera costante. Nei test di Misano sono arrivate le prime novità su telaio e motore, nel test di Jerez serviranno prove più decisive.
Alex Rins, alti e bassi nel week-end texano
Il pilota spagnolo ha segnato il settimo posto e il nono posto nelle due sessioni di prove libere, nella terza sessione ha piazzato la sua moto in terza posizione guadagnandosi l’accesso diretto al Q2, dove ha firmato il settimo crono.
In gara è partito bene, stava per agguantare il podio quando è stato superato prima da Jorge Martin e poi da Pecco Bagnaia, approfittando della sanzione inflitta al madrileno del team Pramac Racing per appollaiarsi ai piedi del podio. “Ho sofferto perché abbiamo perso molto tempo in uscita di curva. Non sappiamo se sia la trazione al posteriore, il pacchetto aerodinamico o altro, ma non ho potuto evitare i sorpassi, almeno per i primi metri di rettilineo”.
Alla curva 11 i problemi della Suzuki sono emersi tra molti dubbi di non facile risoluzione. “C’era un po’ di confusione perché normalmente quando si soffre in uscita di curva potrebbe essere dovuto alle difficoltà di frenata, ma vi dico che c’era dell’altro, perché siamo riusciti a fermare la moto in entrata di curva, ma non alla 11″.
Il circuito di Austin era sulla carta favorevole alla GSX-RR, i dossi non erano un grande problema. “Non è stato così male! Ho sentito molto i dossi”, ha concluso Alex Rins, “ma ho cercato di sopravvivere. Voglio dire, c’erano dossi per tutti”.