Alonso attacca la FIA in merito alle penalità. Secondo il pilota Alpine è più indulgente con alcuni e più severa con altri.
Preferenze e privilegi. Questa è in poche parole la Federazione Internazionale per Fernando Alonso. Il Samurai non ha usato mezzi termini nei confronti dell’ente che sulla carta dovrebbe essere terzo, sostenendo che anche nel distribuire penalità utilizza criteri quanto mai discutibili.
Per essere pragmatico lo spagnolo è tornato sui fatti di Sochi quando nel corso del primo giro è uscito di pista rientrando come previsto di commissari. In quel frangente non è stato preso alcun provvedimento, sebbene la manovra gli avesse assicurato di non perdere posizioni al successivo cambio di direzione. Una situazione passata non certo inosservata sulle piattaforme sociali che, evidentemente, reclamavano una punizione per lui.
“Questo conferma che l’atteggiamento tenuto dalla FIA nei miei confronti è diverso. Forse adesso faranno delle modifiche”, ha affermato critico. “Il regolamento varia a seconda delle persone e delle settimane. Come dire, “vediamo chi è il prossimo ad attraversare la linea bianca in entrata di pit lane, di che nazionalità e su quello si valuta il tipo di penalizzazione”.
Sorpassi in libertà
Il driver di Oviedo, in vena di biasimare l’atteggiamento poco uniforme dei federali, complice anche un collegio giudicante che varia di gara in gara, ha poi espresso il disappunto per come non vengano sanzionate le manovre al limite.
“Ho passato buona parte del campionato ed essere l’idiota della situazione, superato dall’esterno del tracciato e non è mai successo nulla, poi dalla Russia, sono cominciate le domande. Questa è la prova che le regole sono difformi”, ha concluso il suo messaggio al vetriolo l’esperto portacolori dell’Alpine.
Sulla modalità operativa della Federazione si sono già espressi in molti. Per taluni l’errore sta proprio nel non avere degli steward fissi per l’intero calendario.
Chiara Rainis