Hamilton, primi segni di nervosismo. Verstappen, fiducia ma non troppa

Il GP di Turchia ha dato degli spunti interesanti. Hamilton ha una Mercedes in crescita ma comincia a sentire la pressione. E Verstappen non può adagiarsi sugli allori

Verstappen ed Hamilton in conferenza stampa (Foto di Charles Coates - Pool/Getty Images)
Verstappen ed Hamilton in conferenza stampa (Foto di Charles Coates – Pool/Getty Images)

Cinque Gran Premi alla fine e una lotta che è sempre più avvincente, giocata sul filo del rasoio. Lewis Hamilton e Max Verstappen stanno arrivando al rush finale con animi diversi. E questo potrebbe incidere sulla sfida in maniera significativa.

Hamilton non è più così rilassato

L’inglese ha subìto l’ennesimo sorpasso in classifica, in una stagione che sta vedendo lui e l’olandese alternarsi di volta in volta alla testa del campionato. Stavolta però sembra essere diverso. Perché innanzitutto siamo a poche gare dal termine. E poi quanto accaduto durante il GP di Turchia forse può essere un campanello d’allarme.

Solo qualche settimana fa era stato lo stesso Hamilton a spostare tutta la pressione sul rivale, mettendo dalla sua l’esperienza di tanti anni in pista ma non solo. “Ho avuto un sacco di alti e bassi, ma mi sono divertito moltissimo, sono cresciuto molto, quindi non mi preoccupo di chiedermi ‘e se succede questo?'”, ha detto in una recente intervista. Chissà se sarà ancora così dopo quanto accaduto lo scorso weekend. Perché la tensione col box Mercedes era palpabile. E le parole post-gara del campione del mondo sottolineano quanto sia grande il disappunto per una strategia non condivisa e che, alla fine, gli è costata punti pesanti.

C’è da dire però che l’azzardo di continuare con un unico treno di gomme fino alla fine sarebbe stato davvero troppo per uno come lui che si gioca punto a punto il Mondiale. Ocon è riuscito nell’impresa, ma di sicuro è stato facilitato dal fatto che non aveva nulla da perdere, al contrario di Hamilton, che in caso di esplosione di un pneumatico avrebbe segnato uno zero in classifica che forse sarebbe stato il definitivo atto di resa nei confronti di Verstappen.

Il nervosismo esagerato nei confronti del muretto box deve far riflettere. C’è da dire però che il britannico ha dalla sua una Mercedes che nelle ultime gare è sembrata in risalita. E questo deve essere un motivo di ottimismo invece per lui.

Verstappen in testa ma la Mercedes vola

Il sorriso sul podio con il compagno di scuderia Sergio Perez la dice tutta sul momento del numero 33, che ha ripreso la testa del Mondiale con un buon margine, che non deve però farlo rilassare. Infatti ci sono diversi campanelli d’allarme che sono squillati in Turchia.

Il primo è che la Red Bull è sembrata inferiore alla Mercedes, in particolare a quella di Hamilton, che ha dominato il weekend e solo la penalità gli ha tolto l’opportunità di portarsi a casa la gara. Il segnale che sta arrivando è che la casa di Stoccarda sta uscendo fuori forse proprio nel momento decisivo, come gli è capitato (poche volte a dire il vero) negli ultimi anni, vedi le sfide con la Ferrari e Sebastian Vettel.

D’altra parte però Verstappen ha mostrato ancora una volta di saperci mettere una pezza in condizioni non ottimali come in questo fine settimana. Ma non è bastata per ottenere il massimo punteggio possibile, cosa che invece è successa ad Hamilton a Sochi. E poi ora la pressione è davvero tutta sulle spalle del rivale che deve inseguire. Ma guai a sottovalutarlo.

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Hamilton insegue Verstappen (Foto di Clive Rose/Getty Images)
Hamilton insegue Verstappen (Foto di Clive Rose/Getty Images)
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