Il numero degli incidenti stradali in crescita nel 2020 nonostante il lungo periodo di lockdown. Alcuni dati del rapporto ACI-Istat.
Il 2020 resterà nella storia come l’anno del lockdown, con gli italiani costretti a ridurre gli spostamenti a causa delle continue zone rosse e a dover cambiare le loro abitudini di vita quotidiana. Nonostante ciò si sono contati 118.298 incidenti con persone che hanno riportato lesioni secondo un rapporto dell’ACI in collaborazione con l’ISTAT. Un numero esorbitante se si considerano i mesi di restrizioni e persino superiori all’anno precedente.
Secondo il rapporto si sono contati 2.395 decessi e 159.249 feriti, con una media giornaliera di 324 incidenti, 6,5 morti e 436 feriti. Analizzando la situazione nelle varie città sono 17 le province su 107 in cui il numero dei morti è aumentato, tra queste Oristano, Barletta-Andria-Trani e Sud Sardegna. Viceversa, ad Aosta non si è registrato nessun morto in incidente stradale. I decessi sono diminuiti in alcune città come Vibo Valentia, Gorizia, Trieste, Milano, Venezia, Padova e Roma.
Non sono mancate le vittime relative a quella che viene definita “mobilità dolce” (è il caso di chi circola a piedi, in bicicletta o con i monopattini). Un altro fenomeno abbastanza insolito è quello degli incidenti causati dai cinghiali, la cui presenza si è ravvivata durante il lockdown: con le strade semivuote i cinghiali si sono addentrati fino alle porte delle città alla ricerca di cibo, fino ad abituarsi a frequentare gli spazi cittadini.. Infatti questi animali causano un incidente ogni due giorni: nel 2020 16 sono state le vittime e 215 i feriti.
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