Il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, rivolge un pensiero affettuoso all’indirizzo di Valentino Rossi
Una cosa è certa: la MotoGP sentirà la mancanza di Valentino Rossi, quando il Dottore appenderà definitivamente il casco al chiodo al termine di questa stagione. Non solo la sentiranno i suoi compagni di squadra, i suoi allievi, i suoi amici, i suoi tifosi. Ma, paradossalmente, anche i suoi avversari.
Anche la Ducati, che ha incrociato brevemente la sua carriera, nel biennio 2011-2012 caratterizzato da tante delusioni e poche soddisfazioni sportive. E dove, pure, il fenomeno di Tavullia ha lasciato comunque la sua impronta, tanto che la Rossa ha tentato fino all’ultimo di ricostituire il sodalizio nel prossimo campionato, convincendolo a salire in sella alla Desmosedici con le insegne del suo team VR46.
Il tentativo è andato a vuoto, proprio perché il nove volte campione del mondo ha preferito invece imboccare la strada del ritiro. Eppure, da Borgo Panigale, arrivano comunque pensieri di sostegno e appoggio nei confronti del fuoriclasse pesarese, ormai sul viale del tramonto della propria vita agonistica e nel bel mezzo di una crisi di risultati e di rendimento che sembra ormai senza soluzione.
Dall’Igna parla di Valentino Rossi, Quartararo e Ducati
Proprio a Vale, infatti, il direttore generale del reparto corse Ducati, Gigi Dall’Igna, ha rivolto parole al miele nel corso del suo intervento al podcast della Gazzetta dello Sport: “Mi spiace vedere Valentino così in difficoltà in questa sua ultima stagione. Avrei voluto vederlo finire la carriera con il sorriso”.
Un gesto di grande sportività, quello dell’ingegnere veneto, confermato anche dal giudizio che ha espresso su Fabio Quartararo, il diretto avversario che sembra ormai avere le mani sul Mondiale, a discapito del suo Pecco Bagnaia: “Si sta meritando il campionato”, ha affermato Dall’Igna a proposito del Diablo.
Anche al suo duo Bagnaia–Miller, comunque, Gigi non risparmia certo i complimenti: “Siamo come una start-up e loro sanno come si fa a motivare il team. Il gioco di squadra che Jack ha fatto ad Austin per aiutare spontaneamente Pecco ti fa capire che gran bella persona sia”.
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