Vettel come Ecclestone. Nuova stoccata del tedesco a Liberty Media e FOM per l’alto numero di GP previsti per il 2022.
Sebastian Vettel non sta risparmiando critiche e appunti alla F1 del presente e del futuro. Alquanto scettico sulla direzione tecnica intrapresa dalla classe regina in termini di motore e carburanti, il quattro volte iridato non ha mancato l’occasione per puntare il dito contro il numero di corse in programma l’anno venturo, a suo avviso eccessivo e immotivato.
Parlando a Motorsport.com il 33enne ha identificato il calendario fitto voluto dai vertici del Circus come una mossa errata e nociva per la serie. “In questo modo i gran premi diventeranno un po’ meno speciali e meno attesi”.
Un altro aspetto da sopracciglio alzato è il sacrificio richiesto al personale al seguito della caravona che, per forza di cose, dovrà stare a lungo fuori casa. “Noi piloti siamo privilegiati”, ha riconosciuto il portacolori Aston Martin, “ma una grossa percentuale dei dipendenti delle squadre arriva in pista il lunedì mattina, dovendo allestire i box, montare le hospitality, preparare le monoposto e tanti altri lavori. In più, terminata la manifestazione inizia il lavoro di imballaggio di tutto il materiale che deve essere riportato nelle sedi”.
Non si possono bruciare vite e carriere
Stando a quanto riportato dal tedesco, in tanti all’interno delle scuderie starebbero rinunciando all’impegno in autodromo preferendo quello in fabbrica proprio per non finire nella morsa dei turni massacranti.
“So che ci sono tanti interessi in ballo, tuttavia ritengo necessario fare in modo che le persone possano avere un equilibrio tra il lavoro e la quotidianità”, ha riflettutto suggerendo una diminuzioni dei round per il beneficio di tutti. “Questo aiuterebbe anche a mantenere viva la passione di chi opera in questo contesto, evitando che dopo qualche stagione ci sia chi è costretto a mollare tutto” ha chiosato rivelando come ormai l’abbandoni stia diventando prassi.
Chiara Rainis