L’ex pilota di F1 Coulthard traccia il profilo a Hamilton e rivela di aver notato in lui alcuni importanti cambiamenti nell’ultimo periodo.
Dopo anni di dominio, con un’unica interruzione nel 2016 per colpa del compagno di squadra Rosberg, quest’anno Lewis Hamilton si è trovato catapultato in un mondo a cui non era più abituato. Quello della concorrenza e della battaglia con un pilota di un’altra squadra.
Se già nel 2007, stagione del suo debutto nel Circus, se l’era dovuta vedere principalmente con il collega di box Alonso (duello che alla fine premiò il terzo litigante Raikkonen), solo raramente, nei mondiali successivi, si è battuto contro qualcuno che non fosse interno alla propria realtà Ecco perché, secondo alcuni, il britannico, trovatosi a in questa campagna a dover fronteggiare un cagnaccio come Verstappen, ha perso la bussola.
Disorientato da una vettura non più irraggiungibile, dai vertici della Stella con la testa già al futuro, ovvero al giovane rampante George Russell, e dall’ansia di mancare l’obiettivo dell’ottavo titolo iridato che lo proietterebbe al vertice della classifica dei più vincenti di sempre nella classe regina, Ham, si è reso spesso protagonista di sbavature e tensioni sfogate nei team radio.
L’analisi di Coulthard
Provando a tracciare un quadro del comportamento del #44 in questo complesso 2021, il buon David ha osservato esattamente questo. L’asso di Stevenage è diventato all’improvviso battibile e se vogliamo fragile.
“Finora ha compiuto parecchi errori che hanno dato vita ad altrettanti incidenti. Qualcosa di anomalo per lui”, ha sostenuto a Channel 4 evidenziando come si sia salvato soltanto per la sua consueta fortuna. “A Imola, ad esempio, è andato lungo nella ghiaia, toccando le barriere e riuscendo a rientrare in pista con la retro. Un altro episodio è avvenuto in Russia quando ha colpito il muro dei box. La sua W12 ha riportato un danno microscopico, tuttavia la frequenza di questi scivoloni è notevole ed è l’esatta dimostrazione di quanto sia sotto pressione”, ha considerato mettendo in luce il punto debole del 36enne, ovvero la difficoltà a reggere la sfida quando è meno in discesa.
Chiara Rainis