Scott Redding puntava al podio in gara-1 del GP dell’Argentina, ma una caduta nelle fasi iniziali infrange le ultime speranze iridate.
Se per Scott Redding c’era una flebile speranza di rincorrere il titolo mondiale si è infranta alla prima curva. Nel primo round in Argentina è partito dalla pole position e la Ducati sembrava avere tutto a norma per puntare al successo, ma un errore l’ha spinto sull’asfalto dopo pochi secondi dallo spegnimento dei semafori. Ha rialzato la sua Panigale V4R e si è messo alla forsennata ricerca della zona punti risalendo fino al nono posto, ma adesso il distacco da Toprak Razgatlioglu è aumento a 74 punti.
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Il ko definitivo
Allo start il turco della Yamaha si è andato a prendere subito la prima posizione, la prima batosta per il morale di Redding. Poi ha perso il posteriore ed è finito fuori, fortunatamente senza conseguenze fisiche per il britannico che si è visto scansare dagli avversari. “Da eroe a spauracchio in una curva”, ha commentato sarcasticamente l’ex pilota MotoGP. “È stato molto strano, non ho nemmeno spinto. Ho dato gas e improvvisamente ho guardato dall’altra parte. È davvero fastidioso, ero pronto per questa gara e avevo il passo per il podio. Sono stato fortunato, le cadute alla prima curva fanno sempre paura”.
Nonostante il ko iniziale si è rimesso in pista dal fondo rendendosi autore di una bella rimonta fino al nono posto. Ma ormai il titolo SBK è sfumato definitivamente. “Ora non ho più niente da perdere”, ha confessato Scott Redding. “Posso spingere in ogni gara. Se ho un incidente non fa nulla. Ho già il 3° posto assicurato. Quindi ora lotterò per vittorie e podi. Questo è più importante ora che pensare ai punti. Avevo perso metà Mondiale prima della caduta, ma mi aggrappavo alla speranza. Ora è così, continuerò a provare comunque”. L’obiettivo è provare a centrare la seconda posizione finale ai danni di Jonathan Rea.