Alonso torna a parlare della Ferrari e lancia una frecciata all’attuale gestione. Il Cavallino non pensa più a vincere?
Era arrivato in zona Modena in pompa magna accompagnato dal compianto Emilio Botin del Banco Santander. Alla fine Fernando Alonso è uscito dalla Ferrari con le ossa rotte e il sistema nervoso messo a dura prova. Chiamato al posto di Kimi Raikkonen per tentare di riportare il mondiale in Italia, dal 2010 al 2014 ha raccolto meno delle attese arrivate assieme ai suoi due titoli iridati con i colori Renault.
Sostituito a sua volta da un altro campionissimo come Vettel, anche per il tedesco l’esito è stato il medesimo. Qualche gioia sparuta e molti dolori a cui sommare una separazione gestita in modo discutibile dal Cavallino, proclamata in piena pandemia quando neppure era certo che la stagione 2020 avrebbe potuto prendere il via.
Un cambio di mentalità drastico
Provando a scandagliato ai raggi x la Scuderia di oggi, ovvero quella formata dai due giovani Charles Leclerc e Carlos Sainz, il Samurai ha individuato una rivoluzione strategica. Per la prima volta nella sua storia, la Rossa ha infatti optato per investire sul futuro, anziché appoggiarsi sul nome noto, su chi ha già conquistato qualcosa, diventando una sorta di rampa di lancio.
Sarà questo il modo giusto per tornare ad essere competitivi? Se lo chiedono in molti. Stando al parere dello spagnolo, la situazione attuale potrebbe essere da 1:1, al contrario del passato quando il team poteva godere dei servigi dei big dell’automobilismo senza però avere una macchina adeguata per tagliare traguardi di peso.
“Alla mia epoca e a quella di Sebastian la Ferrari non era pronta a conquistare il campionato. Entrambi ci abbiamo provato, ci siamo andati vicini, ma non ci siamo riusciti”, la sua riflessione al sito f1-insider.com. “Ora che hanno modificato i loro piani, le aspettative non sono più elevate e lo si capisce bene dalla scelta della line-up”, ha concluso identificando nella gloriosa equipe un focus sul domani, piuttosto che sull’adesso come in passato.
Chiara Rainis