Il team Esponsorama Avintia Racing dirama un comunicato dopo la notizia del meccanico espulso dal paddock per un test PCR falsificato.
Nel pomeriggio di martedì si è diffusa la notizia che un meccanico Avintia è stato espulso dal paddock della MotoGP per avere falsificato un tampone. Il team ha rilasciato una dichiarazione in merito per scusarsi pubblicamente. “Da parte di Avintia Esponsorama Racing siamo pienamente d’accordo con tutte le misure prese da Dorna e IRTA”. Il membro della squadra ha provato a modificare la data di un test PCR eseguito qualche settimana fa per accedere al paddock di Misano. “Siamo quindi costretti a prendere provvedimenti disciplinari e a tagliare ogni rapporto con il nostro compagno di squadra”.
Le scuse di Avintia
Un atteggiamento imperdonabile secondo il team spagnolo che sottolinea come la responsabilità sia individuale. “Questi comportamenti danneggiano non solo l’immagine della squadra, ma anche il resto del paddock e l’intero mondiale”, si legge nella nota ufficiale. “Vogliamo chiarire che è responsabilità di ogni singolo membro del team conservare i propri dati di accesso e i risultati dei test PCR per gli organizzatori su una piattaforma online”. Secondo il protocollo medico del Motomondiale tutti coloro che accedono al paddock MotoGP sono tenuti a fornire un risultato negativo del test eseguito nell’arco di un massimo di 72 ore.
Il certificato deve essere presentato alla Commissione Medica MotoGP tramite un portale online. Dopo averlo esaminato gli organizzatori danno il via libera per accedere al paddock. “Avintia Esponsorama Racing desidera scusarsi e ringraziare Dorna e IRTA per tutti i loro sforzi al fine di proteggere tutti nel paddock della MotoGP e per garantire lo svolgimento del Mondiale”.
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