Jonathan Rea evidenzia alcune differenze nelle lotte che ha dovuto affrontare per il titolo Superbike contro Bautista e Razgatlioglu.
Per Jonathan Rea il 2021 è sicuramente l’anno più difficile da quando corre in Superbike con la Kawasaki. Dopo sei con altri titoli, sarà complicato confermarsi campione per la settima volta consecutiva.
Toprak Razgatlioglu è vicino a togliergli lo scettro della categoria. A un solo round dal termine del Mondiale SBK, sono 30 i punti che il pilota Yamaha ha di vantaggio sul rivale. In Indonesia andrà in scena l’atto finale di un campionato davvero molto combattuto.
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Rea, interpellato da Speedweek, ha confermato che quella con Razgatlioglu è la lotta più difficile di questi sei anni, più di quella con Alvaro Bautista nel 2019: «Dal mio punto di vista sì. Con Alvaro è stata dura psicologicamente perché dominava gara dopo gara. In quel momento non riuscivo a trovare una soluzione per battere lui e Ducati, perché vinceva con 15 secondi di margine. Toprak sta facendo una stagione migliore della mia perché è più costante, molto veloce e non commette errori. Quindi è tutta un’altra cosa».
Il sei volte campione del mondo Superbike sente di avere ancora delle speranze di vincere il titolo nell’ultimo round in Indonesia, però è consapevole delle difficoltà: «L’anno scorso, teoricamente, sia io che Redding nell’ultimo evento a Estoril potevamo vincere. Ma per lui in pratica era impossibile. 30 punti ora non sono il mondo. Mi sento bene, tutto può succedere».
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