Jorge Lorenzo racconta degli anni in Yamaha in squadra con Valentino Rossi ricordando momenti belli e brutti: “Due personalità molto forti che volvano la stessa cosa”
Jorge Lorenzo, intervistato da Sky Sport, ha parlato di Valentino Rossi e degli anni in cui erano compagni di squadra in Yamaha. Lo spagnolo, ritiratosi dall’attività agonistica al termine della stagione 2019, detentore di cinque titoli mondiali: “Dal 2008 al 2021 siamo stati senza alcun dubbio la squadra più forte. La Yamaha vinceva il 70% delle gare e abbiamo vinto tre titoli mondiali noi due. Io e Vale abbiamo avuto dei momenti tesi perché eravamo due galli nel pollaio, due personalità molto forti che volevano la stessa cosa: vincere il Mondiale”.
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Lo spagnolo prosegue: “La rivalità era molto forte, però mi ricordo anche momenti molto belli. Per esempio a Le Mans nel 2008, quando Valentino Rossi arrivò primo, io secondo dopo che in Cina mi ruppi le caviglie e terzo Colin Edwards. La prima tripletta Yamaha dopo tanto tempo, lì eravamo tutti felici. Sul podio avevamo festeggiato tutti insieme, è stato un momento speciale anche per la squadra”.
La festa per il Mondiale di Valentino Rossi
Jorge racconta poi il Gran Premio del Giappone quando Vale vinse il titolo: “Più tardi, a Motegi, Vale vinse il Mondiale, io arrivai quarto in quella gara e la Yamaha vinse il titolo costruttori. La sera, in pullman, da Motegi andammo all’aeroporto di Narita per prendere il volo il giorno seguente e in quelle tre o quattro ore di viaggio cantammo delle canzoni che mettevano alla radio. Momenti che ricordo con grande felicità”.
L’anno della vittoria di Jorge Lorenzo
Lorenzo, per finire, ricorda anche il 2015, l’anno del famigerato “biscotto” che lo vide trionfare. In particolare, si sofferma su quello che avvenne al GP di Argentina: “Rossi e Marquez stavano lottando per la vittoria della gara. I due ebbero un contatto e Marc cadde: da lì in poi le relazioni tra di loro cambiarono. Marquez, per via delle sue cadute e dei suoi errori, non poteva aspirare al Mondiale e quindi sicuramente quell’episodio pesò sull’atteggiamento in pista dei piloti. Io ne venni beneficiato evidentemente e vinsi il Mondiale“.
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