Nella lunga intervista a Sky Sport, Valentino Rossi ha raccontato le sue grandi sfide in MotoGP, le gioie e le delusioni. E non ha risparmiato qualche frecciata
“La gente s’è divertita ed è la cosa più bella che rimane”. Così Valentino Rossi ha chiusa la sua intervista esclusiva con Sky Sport, un omaggio a un grande pilota che per l’ultima volta correrà in Italia davanti al suo pubblico. Una chiacchierata con Guido Meda dove ha riassunto la sua carriera, gli alti e i bassi avuti, le gioie e i dolori.
Valentino Rossi, la moto e l’addio
Si è partiti dalla famiglia per arrivare poi al grande amore per le due ruote, sbocciato da ragazzino e che lo ha portato a vincere poi nove Mondiali: “Ero più appassionato che voglioso di vincere”, ha raccontato Valentino Rossi. “La passione per le moto fin dall’inizio è stato il leitmotiv della mia vita. Mi sono appassionato dalla prima volta che ho girato. Mi sono appassionato di tutto, dei piloti, delle gare, ho trovato la mia passione ed è stata una grande fortuna”.
Una lunga cavalcata che lo ha portato a vincere Mondiali in 125 e 250, infine in 500. L’ultimo poi prima dell’era MotoGP porta la sua firma. Ora però è arrivato il momento di dire basta: “Sono contento di averlo vinto, era l’ultimo della due tempi. Mi piaceva correre, vincere e fare casino e speravo di correre ancora 20 anni. I risultati fanno la differenza, ma se lottassi ancora per il podio continuerei”. E ha ammesso: “Quando guardi le immagini, vedi che andavamo più piano di adesso. Mi sono migliorato tanto, mi sono impegnato. Mi aspettavo di essere più competitivo quest’anno. Non sono al top tecnicamente, la moto non è molto competitiva, ma nemmeno io”.
Honda, Yamaha, Ducati: la storia del Dottore
Non sono mancati i passaggi più importanti, come quello da Honda a Yamaha nel 2004: “È stato un gran rischio, avevo paura“, ha ammesso Valentino Rossi. “Rivedendola è stata una scelta da matti, ma quella scelta e quella gara mi ha fatto seguire da tutto il mondo. Lì ho fatto lo step. Erano curiosi di vedere cosa avrei fatto, è andata benissimo. A volte mi chiedo se avrei vinto più Mondiali di Agostini restando in Honda: su quattro Mondiali ne ho vinti tee. Ma penso non sarebbe stata uguale, non sarei diventato il pilota che sono. Ci ho perso di numeri ma ho fatto la scelta vincente”. E ha lanciato anche la stoccata: “In tanti non hanno avuto i co***oni di farlo”.
Poi un passaggio sulle gare più belle: “Graziano adorava la vittoria di Donington, è la prima vittoria in MotoGP. La metto tra le prime cinque. La migliore per tanti significati è quella in Sudafrica, la prima con la Yamaha. Mi ero stancato di avversari e detrattori perchè avevo la Honda, invece ho dimostrato che ero il più forte a prescindere dalla moto. Non sono tutte uguali, ce ne sono 7-8 che sono più emozionanti”.
Tante vittorie ma anche sconfitte, come il capitolo Ducati: “È stata una scelta di cuore“, ha detto il campione di Tavullia. “Ero un po’ arrabbiato con Yamaha perché mi avevano affiancato Lorenzo: l’avevo portata da moto perdente a vincere i Mondiali, non meritavo un compagno così veloce. Quando andò via il mio punto di riferimento, avevo deciso di cambiare. Purtroppo ho capito fin dalla prima volta che sono salito sulla moto che sarebbe stato difficile. Avevo 31 anni, le moto erano totalmente diverse. Poi avevo gamba e spalla rotte, non ero in forma”. Tanto che è arrivato a dire: “Ho capito che sarebbe stata difficile dalla prima prova. Ho detto ‘C***o che fatica’ e ho rivalutato subito il talento di Stoner”.
Le grandi sfide di Vale, passate e future
Tanti i campioni incontrati in carriera, ma anche qui Valentino Rossi non le ha mandate a dire: “I miei detrattori dicono che ho vinto tanto perché non avevo rivali all’altezza. Le motivazioni della mia carriera sono sempre dipese ampiamente dai miei avversari. Come Jordan, che dice che diventa una cosa personale. Io facevo lo stesso, in modo da essere ancora più forte. Mi sono confrontato con due generazioni di piloti fortissimi: ero contro Biaggi, Capirossi e Gibernau ed ero il giovane che volevo emergere. Poi Stoner, Lorenzo, Marquez e questa volta ero io il vecchio che volevano fregare. È stato bello dividere la pista con loro, piloti di grande spessore“.
Tra poco la sua storia con il Motomondiale finirà ma inizierà un altro capitolo di Valentino Rossi. E non sarà meno importante: “Mi sento bene, fino al 2019 ero preoccupato di smettere con le moto“, ha detto. “Ho pensato che avevo tanto tempo libero, che si poteva avere un bimbo. È rimasta incinta dopo cinque giorni… Sono contento di restare un pilota, stiamo studiando il programma su quattro ruote. Non sarà a livello delle moto, avrei potuto farlo un anno prima. Quest’anno mi sono tolto tutti i dubbi”.
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