Fuori dalla top ten, Marquez si dice comunque fiducioso per il weekend. E dice anche la sua sulla possibilità di un limite di età per correre in Moto3
Condizioni difficili oggi a Misano per la MotoGP. Tanta acqua in pista al mattino e poi un mix molto pericoloso al pomeriggio. E nonostante ne dovesse trarre vantaggio, visto la sua non perfetta condizione fisica, Marc Marquez ha faticato e non poco. Soprattutto nella seconda sessione, quando la pista si è andata ad asciugare.
“Purtroppo nelle seconde prove libere la strategia non ha funzionato come ci aspettavamo”, ha poi ammesso lo spagnolo al termine delle prime due sessioni. “Ho utilizzato un assetto differente rispetto alle prime libere, non mi trovato bene, sono tornato nei box e ho perso un po’ di tempo, poi non ho fatto un buon giro“.
Poi ha provato a spiegare il perché di queste difficoltà: “Solitamente in queste condizioni siamo veloci, ma qui avevo faticato anche nella prima gara di Misano in queste condizioni. Dobbiamo capire perché fatichiamo e perché non abbiamo aderenza nel posteriore. Non credo che il quattordicesimo posto rispecchi il nostro potenziale in queste condizioni, ma dobbiamo capire cosa sta succedendo”. E lancia una stoccata: “La strategia è stata sbagliata anche perché abbiamo usato due moto differenti, la nuova e l’altra: in queste condizioni è meglio seguire una sola strada”.
Anche a Misano il tema principale è quello della sicurezza, dopo l’ennesimo pericoloso incidente avvenuto ad Austin in Moto3. La Federazione ha introdotto limiti di età e Marquez ha detto la sua: “Per me sono cambiamenti positivi: dopo quanto successo nel 2021 bisognava fare qualcosa”.
“È vero che io sono arrivato al Mondiale a 16 anni e a 20 sono passato in MotoGP, ero uno dei più giovani. Ma credo che mettere un limite più alto, tutti hanno la possibilità di maturare, arrivi al Mondiale con più esperienza. Adesso”, ha concluso il talento di Cervera, “sembra che se a sei anni non sei già su una moto, è troppo tardi, invece bisogna iniziare più tardi e per gioco”.
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