Nato il 23 ottobre del 1966, Zanardi ha conquistato tutti, in pista e non solo. Una carriera fatta di trionfi e gravi incidenti
Un leone vero. Che nella vita ha sempre lottato. E lo sta facendo anche ora. Parliamo di Alex Zanardi, che oggi, 23 ottobre, compie 55 anni.
Nato a Bologna da Dino, idraulico, e Anna, sarta, Zanardi si trasferì con la famiglia a Castel Maggiore, a pochi chilometri dal capoluogo emiliano: qui sviluppò la passione per i motori. A quattordici anni il padre gli regalò il suo primo kart e cominciò così le prime gare.
Nel 1987 duellò per il titolo con europeo con Massimiliano Orsini, ma a Göteborg, all’ultimo giro, venne speronato da quest’ultimo, che si ritirò. Lui cercò di chiudere la gare spingendo il kart fino al traguardo, ma venne bloccato dal padre di Orsini. E a trionfare e a laurearsi campione fu un certo Michael Schumacher.
Passato alla Formula 3000, Zanardi approdò in F1 nel 1991 con la Jordan. E all’esordio in Spagna ottenne un ottimo nono posto. L’avventura nel Circus però non fu troppo fortunata. Un anno in Minardi, poi due stagioni con la Lotus senza risultati di rilievo. Così nel 1996 andò negli Usa e debuttò nella Formula Cart. E fu amore a prima vista. Due titoli nel 1997 e 1998, duelli spettacolari e sorpassi passati alla storia lo fecero diventare uno dei piloti più famosi negli Usa.
Il ritorno in F1 prometteva scintille ma la Williams era la lontana parente di quella che vinse con Jacques Villeneuve. Fu un’altra delusione per Zanardi, che dopo un solo anno tornò negli Usa. Ma il 15 settembre del 2001 un terribile incidente nel quale rischiò la vita, gli portò via entrambe le gambe. Ma non la voglia di correre. Da quel momento è iniziata una seconda vita per il bolognese, tra la pista e il paraciclismo, sport che lo ha reso ancor più leggendario con i trionfi olimpici.
Il 19 giugno 2020, durante una staffetta di beneficenza in handbike, a Pienza l’ennesimo scherzo del destino. Un incidente che per poco non lo ha portato via. Sottoposto a un intervento neurochirurgico e maxillo-facciale al policlinico le Scotte di Siena e dopo circa un mese di coma farmacologico e ulteriori tre operazioni, a fine luglio è stato trasferito dapprima in un centro specializzato di Lecco e, a seguito di alcune complicazioni, in terapia intensiva all’Ospedale San Raffaele di Milano. Solo nel novembre scorso è stato trasferito all’Azienda ospedaliera di Padova. E ora il lungo recupero. Ma lui continua a combattere. Perché uno come Alex Zanardi non molla mai.
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