Mentre il futuro di Giovinazzi in Alfa Romeo sembra sempre più a tinte fosche, l’ex F1 Coulthard prende le sue difese.
Theo Pourchaire e Guanyu Zhou rappresentano l’ostacolo principale alla permanenza di Antonio Giovinazzi in Alfa Romeo e i motivi sono due: il primo è francese come il team principal, il secondo è dotato di fondi cinesi attesi come la manna dalla scuderia di Hinwil. Per questo, anche qualora il pugliese dovesse fare sfracelli, in senso positivo, da qui ad Abu Dhabi, molto difficilmente riuscirà a conservare il sedile per il 2022. Emblema dello scarso potere politico dell’Italia nella F1 di oggi.
Rallentato da una monoposto con evidenti limiti, secondo l’ex McLaren e Red Bull David Coulthard, il driver di Martina Franca, meriterebbe non solo più rispetto, ma anche un’altra chance per mettersi in mostra con un mezzo potenzialmente più competitivo.
“Gli addetti ai lavori sembrano non riconscergli di essere in media sempre davanti al compagno di box”, ha affermato alla stampa britannica. “Mi sembra che quest’anno nelle qualifiche sia sempre stato davanti a lui per un paio di decimi, una cosa che, per esempio, a me è riuscita di rado quando dividevo l’equipe con Raikkonen. Personalmente mi auguro di vederlo proseguire”, ha aggiunto solidale.
Dal canto suo il dirigente non si è lasciato intenerire da certi commenti entusiastici al suo corridore, lasciandolo in balia di un futuro ancora incerto che non lo sta tranqullizzando.
Più indulgente, invece, a proposito del mancato rispetto dell’ordine di far passare Iceman nelle fasi calde del recente GP di Turchia.
“In quel momento il finlandese pareva più incisivo, così abbiamo invitato Bon Giovi a spingere di più o altrimenti a farsi da parte. Forse è stato un po’ troppo conservativo, ma non lo biasimo. Abbiamo perso dei punti utili. La verità che gli ci sono volute due/tre tornate per capire che poteva dare di più”, ha analizzato il manager transalpino, da quanto si può intendere non particolarmente entusiasmato dal 27enne.
Chiara Rainis
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