La vittoria nel GP degli Usa di Verstappen vale doppio. Mastica davvero amaro Hamilton, che vede ancora allontanarsi l’olandese
Una vittoria che vale doppio quella di Max Verstappen ad Austin. Perché è arrivata nel fortino Mercedes, ma anche di più.
Sembrava averla persa alla partenza Max, quando nonostante la chiusura decisa all’interno, Lewis Hamilton è passato lo stesso. Di ritmo però questa Red Bull ne aveva, ma ha rischiato, anticipando ogni singolo pit stop, forse troppo, per cercare di inventarsi qualcosa e magari chissà, indurre all’errore anche l’avversario. Alla fine, nonostante gomme più vecchie di otto giri, Verstappen ha gestito al meglio la situazione, conservando i pneumatici per il finale, quando sapeva che doveva difendersi dal ritorno dell’inglese.
Una vittoria d’astuzia davvero, merito anche di un Sergio Perez che ha messo pressione ad Hamilton. E oggi si è capito quanto sia importante avere una seconda guida competitiva (vero Bottas?). Il ko sicuramente è pesante per Hamilton, perché ha perso a casa sua praticamente, con una Red Bull che ha dimostrato una superiorità inattesa ma che fa preoccupare l’inglese in vista dei prossimi 5 appuntamenti che mancano alla fine del Mondiale.
La mancata risposta ai complimenti a fine gara a Toto Wolff e lo sguardo stanco sì ma anche corrucciato nel post-gara fanno capire che la vittoria di Max è stata una mazzata dura.
Gli otre 45″ dal duo Verstappen-Hamilton deve sempre e comunque far riflettere, ma la Ferrari comunque esce dal Gp degli Usa con il morale alto. Perché su una pista più favorevole alla McLaren e sicuramente la più difficile di questa fase conclusiva ha comunque rosicchiato punti in classifica costruttori.
Charles Leclerc ha ritrovato oggi una buona competitività, ha dato il massimo per cercare di recuperare un Perez che era decisamente superiore ma non ce l’ha fatta. Carlos Sainz Jr. invece ha lottato come un leone contro le due McLaren e nonostante una macchina danneggiata dopo il contatto con Ricciardo ha tenuto testa a Bottas e alla Mercedes, cedendo solo nel finale per il crollo delle sue gomme.
Capitolo finale lo merita l’Alfa Romeo. Peccato per Kimi Raikkonen, combattivo come non mai. Bello il duello con Fernando Alonso, d’altri tempi verrebbe da dire. E peccato per Antonio Giovinazzi, 11° fuori dalla zona punti ma dopo un GP complicato. Forse però continuare ad arrivare davanti al finlandese non gli basterà a tenersi il sedile in F1.
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